FIRENZE
La Regione fa scattare l’allerta sulle varianti del virus. Rafforzati i controlli per scongiurare ‘fiammate’ locali di contagi che esplodono in modo esponenziale ora anche in alcune zone della Francia e che potrebbero causare un brusco innalzamento dei contagi anche nel nostro Paese. In Toscana per il momento sono stati individuati tre casi, due di variante inglese (uno a Firenze e uno a Pisa) e uno di una variante nordeuropea (molto contagiosa) in un’ospite di una Rsa della provincia di Firenze. Ne abbiamo parlato con il professor Gian Maria Rossolini, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Careggi.
Chi vigila sulle varianti?
"La Regione ha dato indicazioni ai dipartimenti di Prevenzione di elevare l’allerta per individuare i casi che rientrano nelle indicazioni della circolare ministeriale. E’ fondamentale che i laboratori di riferimento regionale caratterizzino le varianti partendo dai casi sospetti".
Quali sono?
"I dipartimenti di Prevenzione nelle indagini epidemiologiche e i medici e pediatri di famiglia in base al racconto dei pazienti devono verificare la presenza del link epidemiologico, ovvero valutare i soggetti a rischio".
C’è un elenco?
"Si tratta di casi di Covid con storia di viaggio dove è nota la presenza di nuove varianti, come, ad esempio, Inghilterra, Sudafrica e Brasile; positivi che hanno avuto contatti con casi noti da variante; casi di reinfezione che potrebbero essere causati da nuove varianti che sfuggono all’immunizzazione naturale; casi che arrivano da focolai sospetti, zone dove si è verificato un aumento significativo e improvviso dei contagi; eventuali casi che si verificassero in soggetti vaccinati. Infine serve l’attenzione anche dei laboratori per i casi che hanno manifestato profili particolari nel risultato dei test".
Cosa succede in caso di sospetto?
"I casi sospetti devono essere segnalati all’autorità sanitaria, se risultano positivi in corso di analisi, il campione dev’essere inviato a uno dei tre laboratori di riferimento regionale: a Careggi, Pisa e Siena".
In laboratorio cosa succede?
"Studiamo il campione per caratterizzare la variante. Sia che ne venga scoperta una nuova, sia che ne sequenziamo una già nota, dobbiamo comunicare tutti i dati al ministero della Salute e all’Istituto superiore di sanità".
Quanti casi state studiando?
"Nel nostro laboratorio abbiamo completato due caratterizzazioni, una di variante inglese e una di un’altra variante nota in paesi del Nordeuropa, simile a quella quella trovata anche nei visoni. Altre 3 o 4 sono in corso di studio. Anche a Pisa e a Siena stanno facendo alcune valutazioni di sospetti".
Al momento è sottostimata la presenza di varianti in Toscana?
"E’ per dirlo, le stiamo cercando sulla base dei sospetti. Ma appena abbiamo cominciato a cercarle le abbiamo trovate".
Il sequenziamento è un processo lungo...
"Ci vuole un tempo che, in media, può variare tra una e due settimane".
Che tipo di prelievo è necessario?
"Basta un normale tampone. Se la carica virale è bassa o il materiale insufficiente per lo studio deve essere ripetuto il tampone".
Da cosa riconoscete in laboratorio se si tratta di un caso sospetto?
"Facciamo un primo screening in una zona dove sappiamo che si rilevano modificazioni tipiche delle varianti, nella proteina spike. Se ci sono, procediamo con la sequenza completa del genoma virale per identificare di che variante si tratta".
C’è il rischio che il vaccino non funzioni sui casi di variante?
"Il timore c’è. Fortunatamente dai dati recenti di letteratura emerge chiaramente che il vaccino protegge dalla variante inglese. E’ stato appena pubblicato un lavoro sui soggetti vaccinati nel quale si evidenzia che producono anticorpi che neutralizzano la variante del virus ".
Le varianti si diffonderanno anche nel nostro Paese?
"Succederà. E’ normale. Tutti i virus ad Rna mutano e vanno incontro a modificazioni".
Quante tipizzazioni siete in grado di effettuare?
"E’ in corso un coordinamento tra i laboratori per organizzarci e poter poi affrontare un numero superiore, perché i casi probabilmente aumenteranno molto".
CronacaVarianti, scatta l’allerta anche in Toscana "La Regione ha chiesto più controlli e analisi"