CARLO CASINI
Cronaca

"Veglia sempre su noi". Messaggi commossi sul libro delle firme

Composto omaggio nell’atrio della Prefettura

Continua fino a sabato la raccolta delle firme e dei pensieri per Papa Francesco sul registro nell’atrio della Prefettura

Continua fino a sabato la raccolta delle firme e dei pensieri per Papa Francesco sul registro nell’atrio della Prefettura

Erano già cinque a metà pomeriggio le pagine dense di commozione, affetto, gratitudine, dolore e speranza, del registro delle condoglianze per il Papa che da ieri è all’ingresso della Prefettura in via Cavour. Un’iniziativa che la Presidenza del Consiglio dei ministri ha promosso in tutti gli Uffici territoriali di Governo e che rimarrà aperta a tutti, dalle 8 alle 20, nell’atrio della Prefettura in Palazzo Medici Riccardi, fino a sabato, il giorno delle esequie. C’è chi lascia solo una firma – una cinquantina quelle di ieri alle 16 –, chi un pensiero, chi una preghiera: "Avvolto nella luce della luce illuminami. Dona pace al mondo. Vegliac su di noi. Sempre", tra le più toccanti.

E chi, con quella semplicità che tanto amava Francesco, condensa in un pugno di parole: "Una preghiera e un grato pensiero". E poi c’è chi scrive semplicemente "Grazie!". Questa la parola più ricorrente nel registro: "Grazie di esserci sempre comunque stato, per aver sopportato. Tutto resterà per sempre esempio, amore, sentimento, gratitudine eterno. Dio ti ripaghi di tutto". E ancora: "Grazie per il conforto che hai dato a tutti in questi anni".

Qualcuno è arrivato da solo, ma molti sono in gruppo, come si vede dalla raccolta di più firme sotto a un messaggio unico. Dalla grafia, è facile intuire che qualcuno di quei messaggi sia stato scritto da giovanissimi, e il cuore si scalda, segno che il messaggio di condivisione e di chiesa in uscita, sorella di tutti, lanciato dal Papa delle periferie non è caduto nel vuoto. I più sono fiorentini, però non mancano i turisti qui a due passi dal Duomo, nel quadrilatero romano. Italiani certo, dai cognomi; ma anche stranieri, che hanno voluto interrompere per un attimo la loro vacanza per lasciare un pensiero: Usa, Belgio, Francia, Inghilterra, persino una scritta in cirillico, indecifrabile.

"Au revoir mon père, que votre successeur soit aussi plus moderne", è un messaggio lasciato in francese ("Arrivederci padre mio, che il Suo successore sia anche più moderno"). E qualche anglofono ha lasciato semplicemente un "godbless" (Dio ti benedica). Qualcuno invece rispolvera anche il latino dai banchi del liceo, fedele alla tradizione canonica: "Requiescat in pace, a Dio Papa Francesco". "Riposa in pace", semplifica qualcun altro in italiano. Si intravede una certezza tra i fedeli. Che il Pontefice continuerà la sua opera dall’alto: "Proteggi tutti"; "Caro Francesco, da lassù aiutaci a trovare la pace e la fratellanza che tu hai sempre voluto"; "Vola alto, veglia su di noi Santo Padre"; "Prega per noi lassù ed intercedi per noi, ti vogliamo tanto bene".

Ciò che rimarrà, per tutti, però è l’esempio che ha portato: "Una umanità e fratellanza senza pari, dalla parte dei più deboli, degli invisibili". Un esempio che non sarà dimenticato: "Sarai sempre nei nostri cuori", è il messaggio che più di tutti ricorre tra quelle pagine vergate di inchiostro e lacrime. Ma la sintesi la più sobria e commovente la scrive un’impiegata, che si ferma nell’atrio davanti al libro; occhi lucidi mentre prende la penna in mano per consegnare le sue parole: "Ciao Papa Francesco, ti ho amato molto come persona e come Papa. Credo che ora tu sia nel Regno del Signore e che tu possa vegliare su di noi", si legge sul volume dopo che è salita negli uffici.

Carlo Casini