Firenze, 26 aprile 2024 – Multe che potrebbero diventare cartastraccia. Autovelox e velocar che ora rischiano di essere spenti. E’ questa la conseguenza di una sentenza della Corte di Cassazione che ha invalidato un verbale fatto ad un cittadino di Treviso, sanzionato per aver sforato di 7 chilometri orari il limite di velocità fissato a 90 lungo una strada regionale. Il problema, non di poco conto, è che il misuratore della velocità era sì autorizzato ma non omologato. "Anche a Firenze la situazione è la stessa del resto d’Italia - si spiega dal Comune dopo una riunione tra tecnici e l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti -. I dispositivi in funzione sono approvati e non omologati anche perché per la procedura di omologazione, come previsto dall’articolo 142 del Codice della strada del 1992, servivano decreti attuativi mai emessi".
Il Comune "si è attenuto a quanto precisato dal decreto ministeriale 282 del 2017 che prescriveva per gli apparecchi misuratori di velocità la procedura di autorizzazione e non di omologazione. E a quanto indicato nella circolare della direzione del Ministero delle Infrastrutture del 2020 in cui si evidenziava equivalenza sostanziale tra le procedure di omologazione e quelle di approvazione. Pertanto l’amministrazione continuerà ad attenersi a quanto precedentemente indicato dal ministero in attesa di nuove disposizioni". Da Palazzo Vecchio, inoltre, si precisa che "la sentenza della seconda sezione della Cassazione entra nel merito del ricorso specifico ed è la conclusione di un procedimento tra le parti. Non è applicabile in modo generalizzato a tutte le situazioni".
Una sentenza storica, quella della Suprema Corte, che ora, potrebbe riverberarsi anche nel capoluogo toscano – che, secondo un’indagine di Facile.it, sarebbe il più tartassato d’Italia per quanto riguarda le contravvenzioni da autovelox e velocar – provocando un ingolfamento degli uffici del giudice di pace che gli automobilisti potrebbero prendere d’assalto per chiedere l’annullamento degli atti. Stesso discorso riguarda anche per i nuovi Velocar che sono autorizzati ma non omologati dal ministero dei Trasporti. Quindi, a essere interessati da una possibile depenalizzazione sarebbero non solo i verbali derivanti dagli autovelox.
"La sicurezza stradale è un tema molto serio e noi operatori del settore trasporti lo sappiamo bene. Non sono ammesse improvvisazioni, né scorciatoie, come invece appare dalle notizie di stampa sugli autovelox non omologati anche a Firenze. È una presa in giro ai fiorentini e al resto dei toscani’", dice Azione Ncc, associazione di noleggi con conducente. Le contravvenzioni da autovelox, secondo i dati diffusi dal Comune, nel 2023 state 477mila (con una riduzione rispetto al 2022 di oltre il 20%), principalmente prese in via Marco Polo (96.647 in direzione ingresso città e 54.887 in uscita), in viale Etruria (75.670 in uscita e 55.876 in ingresso) e in viale Guidoni (37.524 in uscita e 36.580 in ingresso). La decisioni della Suprema Corte ha galvanizzato in particolare Forza Italia – che da anni si batte contro il multificio – e anche Italia Viva, che solo qualche giorno fa polemizzava sul primato, tutto fiorentino, delle contravvenzione per eccesso di velocità. Intanto, l’amministrazione comunale nel bilancio 2024 ha inserito 114 milioni di introiti dalle multe contro i 115 milioni dello scorso anno. A questo punto, parte di quel tesoretto, nel caso i magistrati accolgano gli eventuali ricorsi, sarebbe a rischio.