
Uno dei velocar presenti sul territorio fiorentino (foto d’archivio)
Nuova sentenza che boccia gli apparecchi di rilevazione della velocità di Firenze. Che siano autovelox o velocar, le motivazioni dei giudici non cambiano. "Sì, sono autorizzati, ma non omologati, e quindi non in regola". La multa è perciò da annullare. L’ultimo caso riguarda un fiorentino che nell’agosto del 2024 è stato ’fotografato’ dal velocar posizionato sul viadotto Marco Polo. Dove il limite è di 70, mentre l’uomo viaggiava a 91 chilometri orari. Alla multa salata, ben 164 euro, l’uomo – assistito dall’avvocato Luigi Perta – ha fatto ricorso contro il Comune di Firenze davanti al giudice di pace del tribunale di Firenze, che gli ha dato ragione.
Recependo "la recente ordinanza della Corte di Cassazione del 18 aprile 2024", nonché la giurisprudenza del tribunale di Firenze "del collega Massimo Maione Mannamo, sentenza del 18 luglio 2024 , procedendo all’annullamento del verbale contestato", spiega l’avvocato.
Nella sua sentenza, pubblicata dal nostro giornale l’estate scorsa, Mannamo mise al centro della questione, con piglio accademico, l’uso delle parole: "Omologazione e approvazione non sono sinonimi, e sono procedimenti tra loro distinti, in quanto aventi caratteristiche, natura e finalità diverse". E in tema di violazione del codice della strada "per il superamento del limite della velocità – si legge ancora –, è illegittimo l’accertamento eseguito con apparecchio approvato ma non omologato".
E gli altri apparecchi in giro per la città? "Sostanzialmente tutti i sistemi di rilevazione sono approvati ma non omologati - spiega ancora l’avvocato Perta –, stante il vuoto normativo ed amministrativo in merito alla vexata questio, sino a questo momento esistente, sulla approvazione/omologazione degli apparecchi rilevatori della velocità".
Il giudice Mannamo aggiunge anche: "La preventiva approvazione dello strumento di rilevazione elettronica della velocità – spiega – non può ritenersi equipollente, sul piano giuridico, all’omologazione ministeriale".
Perché? Semplice, il procedimento di approvazione dell’autovelox costituisce "un passaggio propedeutico al fine di procedere all’omologazione". E perché quest’ultima è una prassi di natura ministeriale, che prevede anche un test tecnico per garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento. Dall’altra parte, l’approvazione non richiede la "comparazione del prototipo con caratteristiche ritenute fondamentali o con particolari prescrizioni previste dal regolamento".
A Firenze, quello del velocar, è un tema che ha fatto discutere. Quattro i dispositivi installati in città. Si tratta di telecamere fissate su un palo, che rendendo difficili azioni di danneggiamento, come succedeva per i vecchi box degli autovelox collocati a livello strada. In particolare, il modello installato a Firenze ha una “buona vista”: è dotato di una telecamera di ultima generazione ad alta definizione, che funziona 24 ore su 24, con un fascio laser capace di monitorare fino a 3 corsie contemporaneamente nello stesso senso di marcia con un raggio di azione di 30 metri.
Pie.Meca.