Scarlino (Grosseto), 1 gennaio 2025 - Consiglio comunale affollato la sera del 31 dicembre a Scarlino (Grosseto) per trattare della vicenda Venator. L'incontro, organizzato dal Comune, ha visto la presenza di amministratori locali, rappresentanti sindacali, lavoratori e Confindustria Toscana Area Sud, riuniti per discutere della crisi che sta colpendo l'impianto Venator di Scarlino. Erano presenti, oltre ai consiglieri comunali, la Provincia di Grosseto e i Comuni di Gavorrano, Follonica, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo e Roccastrada, insieme ai sindacati e a Confindustria. L'assemblea in buona sostanza è stata l'occasione per lanciare un messaggio forte e unitario: il territorio non intende rimanere in silenzio di fronte a una situazione che mette in pericolo non solo centinaia di posti di lavoro, ma anche l'economia locale e la coesione sociale della comunità. "Siamo qui, insieme e al di là di qualsiasi schieramento politico, per dare un segnale concreto di vicinanza ai lavoratori e per chiedere a Venator di dire, una volta per tutte, quali siano le sue intenzioni per il futuro dello stabilimento di Scarlino - si legge nella nota - L'incertezza che pesa sui dipendenti, sulle loro famiglie e su tutto il territorio non è più tollerabile. Le amministrazioni locali hanno fatto tutto il possibile per sostenere l'azienda e creare le condizioni necessarie alla ripartenza delle attività". "Nonostante questo impegno, però, la situazione resta immobile. Ogni richiesta di Venator - aggiungono - è stata soddisfatta, confidando che avrebbe rispettato le sue promesse. Ma a oggi siamo ancora al punto di partenza". Per affrontare la situazione e mantenere alta l'attenzione, sono state avanzate tre proposte: "Ogni due o tre settimane, un Comune della zona ospiterà un Consiglio comunale dedicato alla crisi Venator - prosegue la nota - Questi incontri serviranno a coinvolgere cittadini, lavoratori e istituzioni", inoltre "scriveremo una lettera aperta alla direzione generale di Venator: il documento esprimerà chiaramente la contrarietà del territorio alla chiusura dello stabilimento, evidenziando l'urgenza di ricevere risposte chiare. Se l'azienda vuole vendere, che lo dica. Se ci sono trattative in corso, che ci informi. Se invece intende restare, deve dimostrarlo riavviando le attività". Infine ci sarà anche una "mobilitazione con il Governo centrale: il coinvolgimento dei rappresentanti nazionali nella crisi di Venator, prevedendo presto una manifestazione a Roma".
CronacaVenator, lanciata la mobilitazione