
La gelateria Venchi a Shangai
Firenze, 28 marzo 2020 - Sono uno dietro l'altro, in coda, in attesa di poter entrare e gustare finalmente un buon gelato. Siamo a Shangai, davanti al punto vendita Venchi, l’azienda famosa per il cioccolato e il gelato, con quattro negozi a Firenze. Se non fosse per le mascherine che tutti indossano, l’incubo del Coronavirus sembrerebbe un lontano ricordo.
Così mentre in città la fine della crisi sembra ancora lontana, dalla Cina arrivano i primi segnali di normalizzazione. Shanghai riparte. E con essa la maggior parte delle sue aziende italiane. "Anche se in misura diversa, in base alle zone, la Cina sta ripartendo. I nostri punti vendita sono praticamente tutti riaperti tranne uno" spiega Niccolò Cangioli, l’imprenditore fiorentino, socio dell’azienda e responsabile del settore retail. "In Cina hanno riavviato le attività gradualmente. Dal blocco totale in cui abbiamo perso il 100 per cento nei negozi chiusi e anche il 90 per cento in quelli rimasti aperti, perché lontani dalle zone critiche, siamo passati al -50 per cento del fatturato e oggi siamo di fronte a una lieve ripresa. Vedere la nostra gelateria di Shangai di nuovo piena ci ha restituito un po’ di ottimismo".
Venchi, grazie anche alle misure adottate dalle autorità cinesi per attutire l’impatto sulle aziende, comprese le società straniere, che vengono trattate alla pari di quelle cinesi, ha riaperto quasi tutto fra il 10 e il 17 febbraio, dopo due settimane di forte crisi. Solo Pechino è stata un po’ più lenta, intorno alla metà di marzo. "In diverse aree della Cina, le città stanno tornando alla normalità. Ci sono stati momenti in cui questi giorni sembravano lontani, e invece, anche se in misura diversa tra le varie città, sta tornando a poco a poco a vivere". Un suggerimento per la ripartenza delle aziende fiorentine, sottolinea Cangioli, è "fare indossare comunque a tutti le mascherine e continuare a rispettare le misure di sicurezza".
Ma oguno dovrà capire che nulla tornerà come prima, almeno nell’immediato. Quindi, in attesa che vengano attenuate le restrizioni, quello che possono fare gli imprenditori, tanti dei quali temono di non avere più un futuro per le proprie attività, è farsi trovare pronti. "Purtroppo la stagione è persa e per quanto riguarda il turismo internazionale i tempi saranno ancora più lunghi. Per il primo periodo bisognerà puntare sulla domanda interna". Intanto Venchi si sta mobilitando per acquistare e donare agli ospedali fiorentini in prima linea 10 mila mascherine. "Ci auguriamo arrivino il prima possibile".