DIANDREA SETTEFONTI
Cronaca

Vendemmia 2024, il bilancio. Annata in crescita per il Chianti: "Vini intensi per aromi e profumi"

Assoenologi stima un 30% in più rispetto al 2023. L’afa torrida estiva ha favorito la maturazione "Le uve sono molto belle e le ultime piogge hanno aumentato il turgore degli acini, con bucce croccanti".

Vendemmia 2024, il bilancio. Annata in crescita per il Chianti: "Vini intensi per aromi e profumi"

Assoenologi stima un 30% in più rispetto al 2023. L’afa torrida estiva ha favorito la maturazione "Le uve sono molto belle e le ultime piogge hanno aumentato il turgore degli acini, con bucce croccanti".

di Andrea Settefonti

Annata in crescita per quantità, quella 2024 per il Chianti Classico e la Toscana. Regione dove, secondo le stime Assoenologi diffuse al G7 Agricoltura di Ortigia, si avrà un +30% rispetto allo scorso anno. Già iniziata da qualche giorno la vendemmia del Sangiovese in alcuni areali, è questa la settimana che vedrà tagliare i grappoli in tutte le aziende agricole.

Nonostante le piogge della tarda primavera, la peronospora non ha avuto un impatto significativo mentre il caldo dei mesi estivi ha favorito una maturazione lenta e graduale durante tutto agosto. Insomma, se non fosse per i danni da ungulati, si prospetta una vendemmia di buona qualità e quantità. Come ha avuto modo di sottolineare Giovanni Manetti presidente del Consorzio del Chianti Classsico, e titolare dell’azienda Fontodi di Panzano in Chianti "il sentiment è positivo" e il clima di settembre ha consentito di "migliorare il profilo aromatico. Avremo vini intensi per profumi e aromi, vini freschi che ricorderanno quelli degli anni Novanta, vini con una ottima acidità.

Caratteristiche che incontrano il gusto del consumatore contemporaneo, anche i giovani. Sarà una vendemmia d’altri tempi anche i tempi che si sono allungati. Nel Chianti Classico si terminerà in questo mese, come succedeva anni fa". Anche per Francesco Colpizzi titolare di fattoria Toscanella a Greve in Chianti e presidente di Confagricoltura Firenze, nel Chianti Classico la raccolta è iniziata "in ritardo rispetto alle ultime annate ed è un aspetto molto positivo per la produzione di vini più fini ed eleganti".

Inoltre, continua Colpizzi, "le uve sono molto belle e le ultime piogge anche abbondanti hanno aumentato il turgore degli acini, con bucce elastiche e croccanti. La quantità è, in generale, in sensibile aumento sul 2023 ma di poco superiore alle medie. La qualità ad oggi molto soddisfacente".

Secondo Marco Guiggiani enologo di Castello della Panaretta "sarà una vendemmia che in generale deve tener conto del cambiamento climatico e che negli ultimi due anni ci ha segnato parecchio. Lo scorso anno molte aziende hanno portato in cantina pochissima uva, noi abbiamo avuto una perdita circa del 40%. Questo anno però, abbiamo una grande quantità e nonostante il caldo torrido, c’è una sufficiente maturazione fenolica. Non aspettiamoci grandi gradazioni come è stato negli ultimi 10 anni".

Nicola Guidi, una azienda a San Donato in Poggio, Cantine Guidi, "ci sono state problematiche gestibili e quest’anno avremo una qualità superiore a quella degli ultimi anni. E anche le quantità saranno maggiori, entro la prossima setrtimana inizieremo. E qui c’è il vero problema, quello del mercato che non sempre recepisce tutto vino, c’è stagnazione, e la maggior produzione ci sarà da venderle".