REDAZIONE FIRENZE

Ventimila firme a Draghi per salvare Sammezzano

Appello indirizzato al premier. In pochi giorni la petizione. online ha raccolto il sostegno. di tantissimi italiani

In pochi giorni una petizione online per salvare il Castello di Sammezzano ha raccolto oltre 21 mila firme da tutta Italia e anche oltre. A lanciarla stavolta non è stata una grande associazione, ma un semplice cittadino, Elia Giovacchini. "Da dieci anni vivo nel Comune di Rignano e dalla mia casa osservo questo meraviglioso castello. Mi piange il cuore a vederlo abbandonato così. In qualsiasi altro Paese sarebbe diventato un monumento da salvaguardare, il suo bosco con le sequoie giganti sarebbe stato tutelato come parco nazionale. Invece da 25 anni è lasciato a se stesso".

L’affetto nei confronti del castello Sammezzano è davvero tanto: lo testimonia il successo di voti ottenuto ad ogni campagna lanciata dal Fai e la mobilitazione che genera ogni iniziativa legata al castello. Ma oltre 20 mila firme in pochi giorni sulla piattaforma Change.org è un traguardo inatteso dallo stesso Giovacchini.

"L’appello indirizzato al primo ministro Draghi – spiega – è per chiedere la confisca di un luogo unico per colori, stile, storia. Ciò che a volte si può visitare, è solo una piccola parte di questo gioiello, che sta cadendo apezzi. Lo Stato se ne prenda carico, e lo faccia al più presto. Solo in questo modo potrà essere salvato dai crolli, dai furti e dall’abbandono. Perciò vogliamo che sia dichiarato "monumento nazionale" e che il Governo si faccia carico della conservazione degli immobili e del suo bosco intorno".

Attraverso il suo appello, punta anche ad aprire una discussione "su come il castello è stato consegnato quasi 25 anni fa e come in che condizioni si trovi oggi. Eventualmente siamo pronti a costituirci parte civile contro la società proprietaria nel caso venisse appurato che sia responsabile di non aver rispettato il normale decoro di un bene storico, o di aver lasciato crollare tutti gli annessi agricoli e di non aver messo in sicurezza i sotterranei, il cui stato di conservazione rimane attualmente un mistero".

Manuela Plastina