In pochi giorni una petizione online per salvare il Castello di Sammezzano ha raccolto oltre 21 mila firme da tutta Italia e anche oltre. A lanciarla stavolta non è stata una grande associazione, ma un semplice cittadino, Elia Giovacchini. "Da dieci anni vivo nel Comune di Rignano e dalla mia casa osservo questo meraviglioso castello. Mi piange il cuore a vederlo abbandonato così. In qualsiasi altro Paese sarebbe diventato un monumento da salvaguardare, il suo bosco con le sequoie giganti sarebbe stato tutelato come parco nazionale. Invece da 25 anni è lasciato a se stesso".
L’affetto nei confronti del castello Sammezzano è davvero tanto: lo testimonia il successo di voti ottenuto ad ogni campagna lanciata dal Fai e la mobilitazione che genera ogni iniziativa legata al castello. Ma oltre 20 mila firme in pochi giorni sulla piattaforma Change.org è un traguardo inatteso dallo stesso Giovacchini.
"L’appello indirizzato al primo ministro Draghi – spiega – è per chiedere la confisca di un luogo unico per colori, stile, storia. Ciò che a volte si può visitare, è solo una piccola parte di questo gioiello, che sta cadendo apezzi. Lo Stato se ne prenda carico, e lo faccia al più presto. Solo in questo modo potrà essere salvato dai crolli, dai furti e dall’abbandono. Perciò vogliamo che sia dichiarato "monumento nazionale" e che il Governo si faccia carico della conservazione degli immobili e del suo bosco intorno".
Attraverso il suo appello, punta anche ad aprire una discussione "su come il castello è stato consegnato quasi 25 anni fa e come in che condizioni si trovi oggi. Eventualmente siamo pronti a costituirci parte civile contro la società proprietaria nel caso venisse appurato che sia responsabile di non aver rispettato il normale decoro di un bene storico, o di aver lasciato crollare tutti gli annessi agricoli e di non aver messo in sicurezza i sotterranei, il cui stato di conservazione rimane attualmente un mistero".
Manuela Plastina