Venturiello: "Il mio Montalbano". Il commissario debutta in scena

L’attore e regista interpreta i personaggi della prima indagine del personaggio creato da Camilleri

Venturiello: "Il mio Montalbano". Il commissario debutta in scena

Venturiello: "Il mio Montalbano". Il commissario debutta in scena

La stagione del Teatro Manzoni prosegue con un personaggio amatissimo: il commissario Salvo Montalbano di Andrea Camilleri. A portare sul palco "La prima indagine di Montalbano" sarà, domani alle 21,15, Massimo Venturiello in un progetto tutto nuovo da lui ideato. Il monologo, nel quale Venturiello si districa fra i vari personaggi della serie, prende spunto dai tre racconti della raccolta del 2004 che vede il commissario agli esordi.

Venturiello, come nasce questo spettacolo?

"Da un fatto un po’ particolare. Camilleri un anno prima di morire mi aveva chiamato per propormi di leggere un suo romanzo, che era ‘La rete di protezione’, come audiolibro. In quell’occasione mi disse che avrebbe voluto che leggessi altri suoi libri poi, però, se ne andò poco dopo. A distanza di un anno dalla sua scomparsa Sellerio mi ha proposto di leggere altri nove libri della serie e quando gli audiolibri sono usciti hanno avuto un boom di ascolti. Allora mi è venuta l’idea di portarlo anche in teatro facendo una sorta di reading anche se il commento più diffuso del pubblico che ha assistito allo spettacolo è ‘abbiamo visto non abbiamo sentito’ ed è molto bello per me".

Perché proprio la prima indagine?

"Perché qui inizia a delinearsi la figura del commissario e degli altri personaggi. È stato anche un suggerimento di Antonio Sellerio che ho condiviso. Fra l’altro, in questo libro Montalbano è diverso da quello che conosceremo in seguito: è ancora vicecommissario e la sua donna non è ancora Livia".

Che cosa ama di questo personaggio letterario?

"La prima cosa che convince, coinvolge, affascina è la sua autenticità, è la sua serietà morale che prescinde dal dover essere a tutti i costi in un certo modo perché è anche uno che si gode la vita. È una persona tranquilla ma è rigorosissimo nel suo lavoro che affronta, talvolta, anche ’scavalcando’ la legge, va dritto per la sua strada inseguendo quello che è giusto. Poi è un personaggio che entra nel cuore della gente perché è uno di noi. Sicuramente piace anche la lingua che Camilleri ha inventato".

Quali sono i suoi prossimi impegni?

"Sto portando in giro un altro spettacolo ‘Il signor Puntila e il suo servo Matti’ di Brecht di cui curo anche la regia".