Biancastella
Antonino
Se questa guerra alle porte dell’Europa ci arriva negli occhi e nel cuore senza sosta e, attraverso immagini e voci, conosciamo le storie di tante donne che stanno lottando per la loro libertà, le storie delle nostre donne che con altrettanto coraggio hanno combattuto per la "nostra" libertà, le abbiamo apprese da fonti documentarie e letterarie, come nel caso di Vera Vassalle che compare nel romanzo di Mario Tobino "Il Clandestino", col suo nome di battaglia: Rosa. Nata nel 1920 a Viareggio, Vera si diploma come maestra e dopo l’armistizio entra nel gruppo di partigiani comandati da suo cognato Manfredo che le affida il delicato compito di stabilire il collegamento con gli alleati che si trovavano al Sud, già liberato. Ma perché proprio lei, senza esperienza e così giovane? Il motivo era cinico, ma efficace: Vera non solo era una ragazza dall’aspetto minuto ma era anche claudicante, a causa della poliomielite, per cui così indifesa chi avrebbe potuto sospettare di lei? Vera accetta con entusiasmo e si mette in viaggio verso il sud, in mezzo a difficoltà e pericoli, finché riesce a contattare gli americani che le affidano una ricetrasmittente e la missione di stabilire un contatto radio clandestino per coordinare le azioni alleate con quelle partigiane. Viene addestrata brevemente a Napoli presso il Servizio Strategico Americano e il ritorno è lungo e tormentato: passa prima per la Corsica e poi con un sommergibile inglese sbarca una notte del gennaio del 44 in Toscana. "Radio Rosa" comincia a trasmettere messaggi in codice con i quali i partigiani possono comunicare con gli alleati; in pochi mesi ne sono trasmessi oltre 300 che permettono 65 aviolanci di armi e rifornimenti ai partigiani della Toscana. Vera svolge anche altre missioni pericolose e riesce a sfuggire alla cattura, salvando carte importanti, così, alla fine della guerra, il suo coraggio viene premiato con la medaglia d’oro al valor militare. Si spegne nel 1985 e la Regione Toscana le assegna, nel 2003, il "Gonfalone d’Argento", alla memoria, durante la festa regionale dedicata ai disabili.