REDAZIONE FIRENZE

Verde, parola ai quartieri: "Aree gioco, occhio ai vandali. E ora abbattiamo i 50 gradi"

Dopo la presentazione ai cinque presidenti, il piano green arriva in aula "Giardini in centro, più prati e piante a Novoli: le strade dove intervenire" .

Dopo la presentazione ai cinque presidenti, il piano green arriva in aula "Giardini in centro, più prati e piante a Novoli: le strade dove intervenire" .

Dopo la presentazione ai cinque presidenti, il piano green arriva in aula "Giardini in centro, più prati e piante a Novoli: le strade dove intervenire" .

di Antonio Passanese

Superato lo scoglio dei Quartieri, il nuovo Piano del Verde approderà in Consiglio comunale lunedì per la definitiva approvazione e la conseguente entrata in vigore (che avverrà dopo la pubblicazione sull’Albo pretorio). E l’obiettivo che si è posto l’amministrazione Funaro è quello di trasformare Firenze in una città green, ispirandosi al principio 3-30-300: 3 alberi visibili da ogni finestra, il 30% di copertura verde e 300 metri al massimo tra casa e il giardino o il parco più vicino.

Nel vis à vis tra l’assessora all’Ambiente Paola Galgani e i presidenti dei cinque Quartieri (definito, dai diretti interessati, "franco e schietto") sono emerse una serie di idee e progetti che Palazzo Vecchio farà suoi. Ma anche delle criticità che il Piano dovrà affrontare. Di certo, la zona che soffre maggiormente la mancanza di spazi verdi – oltretutto quella dove d’estate si registrano temperature che possono arrivare anche a sfiorare i 50° – è il centro storico. Per questo, secondo Mirco Rufilli, presidente del Q1, c’è bisogno di un intervento radicale tra Soffiano, Monticelli e Legnaia, aree da bollino nero. "Senza trascurare però la necessità di investire nella manutenzione straordinaria del nostro ricco patrimonio di aree ludiche e attrezzate già esistenti ma in alcuni casi usurate – dice – Inoltre condividiamo forte mente l’obiettivo dell’abbattimento delle isole di calore e del miglioramento del microclima attraverso la depavimentazione e la piantumazione di nuovi alberi".

Michele Pierguidi, presidente del Q2, pur apprezzando "la complessiva elaborazione del piano, in particolare per il lavoro fatto sul quadro conoscitivo che ha permesso una mappatura della situazione attuale", si augura che l’amministrazione "mantenga alta l’attenzione sul monitoraggio, la manutenzione e la gestione di parchi e giardini. E che trovino attuazione i progetti di depavimentazione e riqualificazione degli spazi aperti, come piazzetta Bongo e piazza Nannotti".

Diversa la situazione nel Q3 dove di certo il verde non manca. Nei mesi scorsi, ad esempio, alle Cinque Vie è stato inaugurato un nuovo giardino, e presto ne sorgerà un altro, anche con giochi per bambini, in via Ugo Moschi. "Rispetto ad altri – ragiona la presidente Simona Perini – siamo messi bene. E infatti qui abbiamo solo un’isola di calore: piazza Bartali, dove in questi anni non è stato possibile piantare alberi a causa del parcheggio sotterraneo. In nostro soccorso arriveranno i pocket garden, una soluzione che renderà più vivibile il rione di Gavinana".

Anche Mirco Dormentoni, presidente del Quartiere 4 non ha di che lamentarsi, visto che nel suo territorio di competenza ci sono il Parco delle Cascine, quello dell’Argingrosso, quello dell’Isolotto e infine Villa Vogel. Ma come il suo collega Rufilli si aspetta che il Comune, attraverso il Piano, metta mano alla manutenzione delle aree ludiche, troppo spesso prese di mira dai vandali o da sostituire perché non sicure per i bimbi.

Insieme al centro storico, il Quartiere 5 ’soffre’ di due problemi: eccessiva cementificazione e mancanza di verde. Per il presidente Filippo Ferraro "dal piano emerge che tra Novoli, Firenze Nova e Peretola-Osmannoro, aree densamente edificate, il verde pubblico sia minore che altrove e le temperature estive più alte: bisogna quindi pianificare la tipologia di interventi (area verde oppure alberature stradali) e dove realizzarli, partendo dalle zone che ne hanno più bisogno".

In oltre 250 pagine il “Piano del Verde e degli Spazi Aperti di Firenze”, che lunedì verrà discusso nel Salone de’ Dugento, analizza e fotografa la situazione attuale della città, dalle caratteristiche ambientali e climatiche alla temperatura media fino alle piogge e alla loro evoluzione nel tempo, passando dalla disponibilità di aree per mettere a dimora alberi in giardini, strade, piazze o parcheggi. Il risultato è il quadro attuale dell’ecosistema cittadino e delle sue maggiori criticità, con l’individuazione di obiettivi e azioni. "Il Piano indirizza l’azione dell’amministrazione, e il confronto con i quartieri è e sarà fondamentale per le azioni e i progetti conseguenti – il commento dell’assessora Galgani – È importante ribadire che questo strumento ci permette di individuare le priorità di intervento e il monitoraggio degli effetti che queste azioni avranno sia sull’ambiente, a partire dall’abbassamento delle temperature, alla permeabilità delle aree, ma anche sul benessere delle persone. Gli spazi verdi e aperti sono beni comuni di cui tutti dobbiamo prenderci cura".