FIRENZE
"Ricordando Falcone, Borsellino e Caponnetto", vertice antimafia, oggi a partire dalle ore 18, che sarà possibile seguire collegandosi da remoto al link https:www.facebook.comFacoltaAvventistaTeologia.
Il vertice, 29°, sarà presieduto dal presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri e vedrà la presenza di Giuseppe Antoci, (ex presidente del Parco dei Nebrodi, uscito illeso il 18 maggio 2016 da un attentato mafiosograzie all’auto blindata e alla sua scorta), il giornalista Paolo Borrometi (il 10 aprile 2018, come riporta l’ordinanza del Gip di Catania, viene reso pubblico il tentativo di attentato di Cosa Nostra nei suoi confronti da parte del clan Cappello di Catania su richiesta del clan Giuliano di Pachino), Catello Maresca (magistrato e scrittore, dal 2007 pm della Dda, sotto scorta dal 2008, ha chiesto l’aspettativa per candidarsi a sindaco di Napoli) e ancora Cesare Sirignano, (anch’egli magistrato in prima linea contro la camorra. Più volte minacciato di morte, le sue indagini hanno portato all’arresto di molti esponenti di rilievo del clan dei Casalesi), Piera Aiello (deputata, presidente dell’associazione antimafie ‘Rita Atria’ di Milazzo, autrice del libro Maledetta Mafia), Gianluca Cantalamessa (deputato), Mario Giarrusso (già attivista in Sicilia negli Anni ’90, senatore dal 2013) Claudio Metzger, Ciro Troiano, Vincenzo Musacchio e molti altri.
"Il 29° vertice antimafia, ‘Ricordando Falcone, Borsellino e Caponnetto’ è molto importante, serve a fare il punto della situazione della lotta alla mafia in un momento difficile per il nostro paese e vuole essere un segno di ricordo e commemorazione nell’anniversario del sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro" dice Salvatore Calleri, presidente della Fondazione.
Il vertice – aperto a tutti – è anche l’inizio di un corso di formazione sulla mafia, “Dialoghi sulle mafie”, organizzato dall’Istituto Avventista e della Fondazione Caponnetto.
Un corso che vuole essere un vaccino contro la mafia che sfrutta la pandemia e la forte crisi economica e sociale che ne consegue per estendere la sua funesta presenza.