Trasformare il piano della mobilità dentro e fuori dall’ospedale di Careggi. E studiare un modo per migliore per consentire agli oltre 4mila fra pazienti e accompagnatori, di cui una buona parte fiorentini, che ogni giorno gravitano intorno alla cittadella sanitaria, di avere almeno una chance di spegnere il motore vicino alla struttura. È questo, in sintesi, il contenuto del faccia a faccia avvenuto nei giorni scorsi fra l’assessore alla Mobilità, Andrea Giorgio e la direttrice generale di Careggi, Daniela Matarrese.
I due si sono lasciati con una promessa: mettere su una road map, attraverso al quale far lavorare i tecnici per arrivare a una mobilità differente e migliore. Tra le ipotesi emerse c’è n’è anche una del tutto nuova: introdurre la possibilità di rendere prenotabili una certa quantità di posti fuori o dentro l’ospedale per chi deve recarsi a Careggi a fare delle terapie. Un segnale di civiltà che, vista la poca quantità di posti auto disponibili intorno alla cittadella, molti cittadini hanno chiesto a gran voce.
Per quanto riguarda invece l’area esterna a Careggi l’obiettivo del Comune e dell’azienda è incentivare l’uso degli autobus o della bici da parte del personale. I numeri infatti parlano chiaro: ogni giorno Careggi accoglie almeno 4mila pazienti, migliaia di studenti (la stima è di 20mila), a fronte di un parco di posti auto sottodimensionato: 514 posteggi a tariffa calmierata in viale Pieraccini, 240 posti auto gratuiti a rotazione all’interno dell’ospedale e circa 400 in viale San Luca, oltre a quelli destinati ai dipendenti.
A complicare le cose c’è anche il circuito della viabilità esterna. Come quella di viale Pieraccini, lo stradone che cuce ospedale di Careggi e Meyer e che ospita l’unico serbatoio di posti auto che, chi punta la struttura, ha a disposizione. Il problema qui è storico: le auto puntano il parcheggio a pagamento, quello gestito da Firenze Parcheggi e battezzato Careggi-Cto: 514 posti totali. Per entrarci le macchine non possono far altro che incolonnarsi in viale Pieraccini e aspettare il proprio turno per superare la sbarra.
E qui arriva l’inghippo: lo stop and go per ritirare il biglietto, entrare e spegnere il motore può paralizzare il viale che, fino all’ingresso del posteggio, ha una sola corsia in direzione Meyer. Le altre due sono rispettivamente dedicate, una alle ambulanze e l’altra al traffico che proviene dal senso opposto. Il risultato: viabilità in tilt nelle ore di punta con il colpo di coda dell’ingorgo che, spesso, colpisce fino alla rotonda di largo Palagi.
Il caso era esploso il 21 ottobre durante la giornata nera di Careggi: il traffico era infatti andato completamente in tilt in zona in seguito alla chiusura di via delle Panche nel tratto compreso tra via di Quarto e via Calò a causa di un cantiere di Publiacqua.
Il risultato furono attese di ore per fare pochi metri, ma anche difficoltà per le ambulanze rimaste impantanate nel traffico a raggiungere l’ospedale e visite saltate da parte dei pazienti che cercavano di conquistare l’ingresso della struttura. Nelle prossime settimane i tecnici del Comune e quelli di Careggi potrebbero già iniziare a incontrarsi per studiare il piano e capire il da farsi.
cla.cap