REDAZIONE FIRENZE

Via Mariti, chieste le misure per i tre indagati

Nell’inchiesta per il crollo nel cantiere di via Mariti per la realizzazione del supermercato Esselunga, secondo quanto appreso, la...

Nell’inchiesta per il crollo nel cantiere di via Mariti per la realizzazione del supermercato Esselunga, secondo quanto appreso, la procura ha chiesto tre misure cautelari per i tre indagati resi noti finora. Il gip Antonella Zatini interrogherà nelle prossime settimane i tre indagati prima di decidere, come previsto dalla riforma Nordio, se accogliere o meno l’istanza dei pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone.

Nelle prossime settimane saranno ascoltati l’ingegnere direttore dei lavori del cantiere Marco Passaleva, difeso dall’avvocato Pier Matteo Lucibello; l’ingegner Carlo Melchiorre, difeso dall’avvocato Eriberto Rosso; Alfonso D’Eugenio, difeso dagli avvocati Fabrizio Acronzio e Sigfrido Fenyes. Il primo è il responsabile dell’ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa, mentre l’altro è il legale rappresentante della stessa azienda.

La procura di Firenze ritiene che la tragedia "sia ascrivibile a un errore di progettazione che ha interessato in modo particolare la trave TL309-2P relativa al secondo impalcato dell’edificio in costruzione". "Venivano calcolati in modo erraneo i carichi che la trave avrebbe dovuto sostenere e veniva inserito nel relativo progetto un quantitativo di ferro (armatura) non in grado di sostenere tali carichi", si evidenzia.

I reati che la procura di Firenze ipotizza per i tre sono omicidio colposo e lesioni colpose. Per Melchiorre c’è anche l’ipotesi del reato di crollo di costruzioni, in concorso.