ROSSELLA CONTE
Cronaca

Via Palazzuolo si ribella: "Vogliamo legalità, via spacciatori e balordi" / FOTO

Oltre 150 persone in strada: "Basta promesse, qui non si vive più"

Via Palazzuolo, corteo anti degrado (Foto NewPressPhoto)

Via Palazzuolo, corteo anti degrado (Foto NewPressPhoto)

di ROSSELLA CONTE

Firenze, 3 marzo 2017 - C’è chi restaura mobili, chi lavora la ceramica, chi fa scarpe su misura. E c’è chi ci vive, residenti con la ‘r’ maiuscola, che non hanno nessuna intenzione di mollare e lasciarsi ‘sfrattare’ da spacciatori, balordi e criminali.

Un serpentone di oltre 150 persone con una fiaccola in mano attraversa via Palazzuolo, avanza tra i suoni dei fischietti e delle trombette e cerca di fare luce sulla strada, violentata dall’incuria e ostaggio della microcriminalità e dello spaccio in cima alla lista. «Basta promesse. Vogliamo legalità» è lo slogan che accompagna la fiaccolata da via Il Prato a piazza Santa Maria Novella. E’ l’iniziativa organizzata dal comitato Palomar Palazzuolo per chiedere «una migliore qualità di vita per tutti» e fare appunto luce in una via che si è trasformata con il tempo in una zona franca, un sottobosco incontrollato di brutti giri. «Vogliamo una Firenze diversa, in cui il mercato e il turismo selvaggio non dettino legge, in cui la legalità non sia un optional, in cui le istituzioni ascoltino i cittadini» chiarisce uno dei manifesti.

Una battaglia trasversale che attraversa tutta la città e coinvolge gli abitanti da nord a sud: a dare mano forte a via Palazzuolo, infatti, sono arrivati tanti comitati del centro e delle periferie. Ci sono i rappresentanti dell’associazione Cittadini attivi San Jacopino, di piazza Brunelleschi, Oltrarno Futuro, Manoiquandosidorme, piazza Indipendenza, Manifattura Tabacchi, Ordine civico mediceo e I love San Lorenzo. Una battaglia di civiltà, cominciata in via Palazzuolo nel 2007, e che a oggi sembra non aver portato nessun risultato: «Abbiamo una sala scommessa vicino alla scuola e alla ludoteca. Palazzo Vecchio deve tutelare i nostri bimbi. Siamo qui per mandare via da questa strada droga, alcol e gioco d'azzardo» attacca Palomar. Il corteo avanza lento, scortato da polizia e municipale, si ferma davanti all’angolo con via Maso Finiguerra «lì spacciano» fa notare un residente, davanti alla sala scommesse, all’internet point «che non si sa cosa nasconde alle spalle».

«Dopo 10 anni di promesse non mantenute, chiediamo più rispetto da parte delle istituzioni» attaccano. Tanti cittadini hanno preso in mano il microfono per denunciare «le risse e gli episodi di violenza quotidiana». Una terra di nessuno, sulla carta definita patrimonio Unesco, su cui si stanno concentrando gli sforzi della Questura di Firenze e del Comune. Nel bilancio è stato introdotto, infatti, uno sgravio sul pagamento dell’Imu per le imprese giovanili che apriranno. Un tentativo di ridare un futuro alla zona. Ma gli abitanti chiedono di più: «Che dalle promesse si passi ai fatti».