MANUELA PLASTINA
Cronaca

Viaggio nelle cucine di Siaf: "Ottomila pasti, per tutti i gusti"

È qui che ogni giorno si realizzano le pietanze per le scuole, gli ospedali e le case di cura

Nella sede di Bagno a Ripoli di Siaf, la società di refezione nata nel 2002 (foto Germogli)

Nella sede di Bagno a Ripoli di Siaf, la società di refezione nata nel 2002 (foto Germogli)

Ogni giorno dalle cucine di Siaf vengono preparati e distribuiti 16mila pasti. Più della metà partono dalla grande struttura di Bagno a Ripoli, il cuore della società di refezione nata nel 2002 come partecipata di Comune e Asl; dal 2022 sono entrati come soci altri 7 Comuni della provincia. Visitare la cucina che si trova a due passi dalla scuola del Padule è un viaggio tra tradizione, gusto e tecnologia. Un’attenzione alle materie prime e alla conservazione permette ogni giorno di accontentare gusti e necessità di persone diverse per età e bisogni.

"Da questa cucina – spiega la responsabile del centro produzione pasti Maria Chiara Serena – prepariamo 8000 pranzi e cene al giorno per i pazienti di ospedali (tutti i fiorentini tranne Careggi) e di numerose case di cura". Vengono realizzati in 4 consistenze diverse: il piatto ‘normale’, lo spezzettato, il frullato e la mousse adatta a persone disfagiche: "In un budino si racchiude il sapore e l’apporto nutrizionale di un piatto tradizionale. Grazie a un macchinario che abbiamo solo noi, possiamo produrre in mousse una ribollita, una lasagna, i maltagliati coi ceci, pollo e carote, con il piacere anche del palato per chi ha problemi di deglutizione". Tutto è personalizzato e personalizzabile in base alle necessità, alle prescrizioni dei medici, alle esigenze culturali e religiose. E anche in base alle richieste dei Comuni nel caso degli 8000 pasti quotidiani per gli studenti dei territori soci di Siaf che vengono realizzati da dipendenti della società, ma in cucine nei territori comunali, per essere più vicino al cliente finale.

"C’è una grande attenzione alla varietà, al gusto, ai prodotti locali, alla stagionalità. In tutto questo coinvolgiamo i ragazzi e le famiglie, per una comunità del cibo e una cultura contro lo spreco" garantisce Marzia Calonaci, direttore operativo di Siaf: tutto ciò che avanza viene redistribuito a associazioni locali. Al termine di ogni pasto ci sono verifiche sulla soddisfazione degli utenti. I dipendenti Siaf diretti sono 240; con l’indotto arrivano a 400. Tutti seguono una formazione e protocolli igienico-sanitari rigidi e costanti, con verifiche ispettive nei centri e analisi dei prodotti, delle materie prime, delle superfici. "Siamo attenti a tutto e in continua formazione" garantisce Maria Letizia Melandri dell’ufficio qualità.