MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Vicchio, torna la Marcia di Barbiana per la 'Scuola Maestra di Pace'

Appello sottoscritto da Istituzione, Fondazione, Gruppo Don Milani

Vicchio, torna la Marcia di Barbiana

Vicchio, torna la Marcia di Barbiana

Vicchio (Firenze), 26 marzo 2025 - Si terrà domenica 25 maggio a Vicchio la 24esima edizione della Marcia di Barbiana. Il tema di questa edizione è “Scuola Maestra di Pace”. A promuoverla l'Istituzione Don Milani, la Fondazione Don Milani, l'Associazione Gruppo Don Milani di Calenzano, con il Comune. L’appello per la marcia 2025 è stato condiviso e sottoscritto da tutte e tre le realtà milaniane, che ricordano come la Scuola di Barbiana abbia ancora oggi tanto da insegnare, anche nella via stretta della ricerca della pace. Domenica 25 maggio si salirà a piedi fino alla piccola località di Barbiana, nella quale con don Lorenzo Milani nacque una straordinaria esperienza educativa, per “una scuola strumento di democrazia e di emancipazione sociale, che insegni a collaborare e non a prevaricare, che non lasci indietro nessuno e sia luogo dove si impara a convivere nelle diversità e a comporle, valorizzando ciò che con l’altro abbiamo in comune e non ciò che ci differenzia”. In preparazione della Marcia di Barbiana sono previsti incontri e attività sia Vicchio che in Mugello sia a Firenze con realtà legate all’esperienza di Padre Balducci. Tra queste, il 28 marzo l’Istituzione don Milani incontrerà rappresentanti di scuola, sindacati e terzo settore. Di seguito l’appello completo per la Marcia di Barbiana 2025. Appello Marcia Barbiana, 25 maggio 'Scuola maestra di pace': "Il momento presente è difficile e doloroso. Il mondo sanguina per le molte guerre e la legge del più forte assedia la democrazia, muta in radice i rapporti internazionali, ma anche le relazioni sociali e produttive all’interno delle nostre comunità. La crescita incontrollata delle disuguaglianze socio–economiche e la sopravvivenza faticosa di tante persone nel nostro paese e in tutto l’Occidente sono ignorate in favore di logiche del profitto e di competizione distruttive. Un capitalismo senza freni esalta l’individualismo avido e incrementa la violenza diffusa. In questo contesto, la corsa agli armamenti impiega risorse tolte alla scuola e alla sanità..La scuola pubblica non è più una priorità e, se resiste, è grazie alla sola buona volontà degli insegnanti e del personale scolastico. A questo abbandono non dà risposte la retorica sul merito, spesso usata per legittimare privilegi di censo e di nascita, e che costituisce strumento di prevaricazione, teso a dividere il mondo in meritevoli e scartati, a trasformare la scuola nell’ospedale che cura i sani e respinge i malati..A fronte di questo stato di cose, I Care costituisce ancora oggi non solo un grido di resistenza, ma un invito perentorio a riscoprire la funzione insostituibile della scuola, come luogo di formazione delle coscienze e dello sviluppo di una mente critica in grado di denunciare i mali della società presente, come pratica quotidiana collaborativa che abitui a discutere, a sentirsi responsabili, a rischiare nel prendere posizione, ad esporsi per capire l’altro, per costruire ponti e sentieri di un cammino comune in vista di un futuro diverso e condiviso. Lo sanno bene con la loro storia di lotte e conquiste sociali i cittadini di questa terra orgogliosa e solidale del Mugello e della provincia di Firenze..Quel motto intraducibile dei giovani americani migliori, “mi sta a cuore” “ne ho cura” oggi ha come suo opposto non solo il “me ne frego fascista” e il suo odio per la vita e le diversità, ma anche il motto dei vecchi americani peggiori “there is no alternative”, non c’è alternativa… alla legge del profitto, alla guerra, al successo del più forte e allo scarto del più debole. I Care oggi vuol dire non rassegnarsi all’idea dell’inevitabile, che non si possa cambiare nulla e convincersi invece che la democrazia muore se i cittadini sovrani non utilizzano le “armi” che la Costituzione assegna loro, a cominciare dal voto. La scuola di Barbiana e l’opera di Don Lorenzo si fondarono su questi principi e su questa pratica. Barbiana era una scuola di cittadinanza, fondata sul rifiuto dell’individualismo e della competizione distruttiva, che anima la guerra e il mercato predatorio. La scuola di Barbiana ha ancora oggi tanto da insegnare e per questo motivo il tema della Marcia di Barbiana di quest’anno, il 25 di Maggio, sarà Scuola maearra di pace, per marciare insieme per una scuola strumento di democrazia e di emancipazione sociale, che insegni a collaborare e non a prevaricare, che non lasci indietro nessuno e sia luogo dove si impara a convivere nelle diversità e a comporle, valorizzando ciò che con l’altro abbiamo in comune e non ciò che ci differenzia". Maurizio Costanzo