Firenze, 25 agosto 2023 – È polemica sull’idea del direttore degli Uffizi Eike Schmidt di schierare la vigilanza armata giorno e notte davanti ai musei e ai luoghi di cultura. Dopo quanto affermato dal direttore in relazione a quanto avvenuto alle colonne del Corridoio Vasariano imbrattate da due turisti tedeschi, il sindaco di Firenze Dario Nardella si è opposto all’idea: “Ritengo che mettere le guardie armate private davanti ai musei sia una misura non adeguata, non convincente. Ci sono molte alternative più efficaci e non contraddittorie come quello di mettere le armi davanti ai luoghi della cultura. Io penso che mai le armi vadano schierate davanti ai luoghi della cultura”, ha sottolineato il primo cittadino. “Ci sono tanti strumenti tecnologici che possono tutelare i nostri monumenti all'esterno - ha aggiunto Nardella – cito l'esempio della Fontana dell'Ammannati, il cosiddetto Biancone, dove abbiamo una videosorveglianza 24 ore su 24 ore e gli agenti intervengono attraverso altoparlanti nel momento in cui qualcuno oltrepassa il limite”.
Schmidt: “Sindaco disinformato”
In seguito alle parole del sindaco si è scatenata la polemica. Il direttore degli Uffizi attacca: “Le esternazioni del sindaco sorprendono per l’evidente disinformazione sull’argomento”. “La 'vigilanza armata’ - spiega Schmidt - non significa pistoleri o bande di esaltati con il bazooka: si tratta di guardie giurate, professionisti che in varie forme sono presenti in tutti i grandi musei del mondo, oltre che nelle banche, in molti ospedali, in uffici e negozi (anche in centro a Firenze). Inoltre, sono da anni in servizio per tutelare la Loggia dei Lanzi, che in passato, come in questi giorni il Corridoio Vasariano, è stata oggetto di numerosi vandalismi. Si tratta di una realtà consolidata, tanto che lo stesso Palazzo Vecchio, talvolta, ne chiede il supporto per piazza Signoria”.
Nardella: “È cambiato il governo e Schmidt polemizza con me”
Dopo la dichiarazione di Schmidt, il sindaco ha replicato: “Capisco che è cambiato il governo, ma dispiace che Schmidt voglia fare una polemica stizzita, non è questo il mio obiettivo. Anzi, approfitto della sua alzata di scudi per fare un po’ di chiarezza in merito alle sue dichiarazioni”. “Nel piazzale degli Uffizi - ricostruisce Nardella - c'era il progetto Strade sicure con i militari dell'Esercito che però riguarda aspetti completamente diversi da quelli del vandalismo e visto che Schmidt è un funzionario dello Stato sono sicuro che vorrà anche lui appoggiare il mio appello ad avere 200 agenti in più che servono a garantire la sicurezza urbana. Preciso inoltre che mai è stato chiesto un supporto delle guardie della Loggia dei Lanzi. È logico che se succede qualcosa in piazza di notte è obbligo per tutti i cittadini intervenire per reprimere un reato, e questo vale tanto più per loro che nelle loro funzioni sono incaricati di pubblico servizio”.
Il ministro Sangiuliano: “A Pompei e al Colosseo ci sono già”
Sulla polemica è intervenuto anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Siamo contro gli atti di vandalismo in termini netti e inequivocabili, senza tentennamenti e con la massima fermezza. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, vada a rileggersi con attenzione le agenzie. Non ho mai proposto vigilanza armata davanti ai siti museali ma, come ha già chiarito bene il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ho solo prospettato l'idea, che andrà tutta verificata, di assegnare spazi nei principali musei, per posti di polizia o di carabinieri, cosa che già avviene. È chiaro però che le forze dell'ordine sono armate. Infatti, da tempo esiste un presidio dei carabinieri all'interno degli Scavi di Pompei che ha perfettamente funzionato da deterrente verso gli atti vandalici”. “Appena Nardella sarà a Roma - prosegue il ministro Sangiuliano -, lo invito ad andare al Parco Archeologico del Colosseo, da anni sorvegliato dai militari dell'Esercito. Questo già ben prima del mio arrivo al Ministero della Cultura. Se vogliamo fare la lotta ai vandali che sporcano i nostri monumenti e ci costringono a interventi costosi, facciamola ma senza ripensamenti ideologici, senza se e senza ma”.
Giani: “Sono d’accordo con il ministro”
"Sono assolutamente d’accordo con il ministro Sangiuliano – ha sottolineato invece il presidente della regione Toscana Eugenio Giani – Dobbiamo irrigidire fortemente il nostro sistema normativo. Se, come misura deterrente, serve inasprire il sistema delle pene, dobbiamo essere determinati. Il patrimonio culturale è il nostro oro, soprattutto in Toscana”.