Lunedì 2 settembre a Villa Alberti a Signa si terrà l'evento 'Un fiume di paglia', con modelli che indosseranno cappelli del Consorzio 'Il Cappello di Firenze'. La manifestazione celebra la tradizione della lavorazione della paglia, che ha radici storiche nella zona e ha reso la Piana fiorentina famosa a livello mondiale.
Torna lunedì 2 settembre (ore 21) l’iniziativa ’Un fiume di paglia’ che sarà ospitata quest’anno a Villa Alberti, recentemente acquistata dal Comune.
Modelle e modelli (tutti volontari della zona) indosseranno i cappelli messi a disposizione dal Consorzio ’Il Cappello di Firenze’, che riunisce le aziende della zona specializzate nella realizzazione di copricapo. Protagonista dell’evento sarà la paglia, ma non si tratterà dell’unico materiale al centro della manifestazione, che vuole essere una vetrina anche per altre attività locali. La lavorazione del cappello di paglia, che ha determinato buona parte della fortuna economica della Piana fiorentina, è nata a Signa dall’intuizione di Domenico Michelacci che, nel 1718, pensò di utilizzare il grano non per ricavarne farina, ma paglia e quindi trecce e cappelli. Un’intuizione che segnò la storia, l’urbanistica e la geografia di interi territori e che, ancora oggi, rende la Piana un’eccellenza mondiale, come testimonia il Museo della paglia e dell’intreccio di Signa, partner dell’evento insieme al Comune e alla Pro Loco.
Oggi, il Consorzio conta dieci azienda, distribuite fra Signa, dove la lavorazione della paglia è nata, Campi Bisenzio e Firenze: Angiolo Frasconi, Grevi, Marzi, R-Group, Reali, Memar, Raffaello Bettini, Caterina Bertini, Tesi, Inverni.