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Villa confiscata alla mafia destinata al co-housing. Botta e risposta sui tempi

Dubbi di Bagno a Ripoli Futura sul cronoprogramma. Il Comune replica:. "Lavori in dirittura d’arrivo".

Quando la villetta di via Roma, confiscata alla mafia cinese, tornerà a servizio della comunità? Il gruppo consiliare Bagno a Ripoli Futura dubita che possa avvenire in tempi rapidi, come annunciato solo pochi giorni fa dall’amministrazione: ci sono ancora troppe pratiche da sbrigare. Confiscata nel 2022, passata l’anno dopo di proprietà al Comune di Bagno a Ripoli, liberata dagli occupanti nel 2024, grazie alla ristrutturazione finanziata da fondi regionali e comunali la villetta accoglierà 10 persone in un progetto di co-housing sociale per singoli o famiglie in emergenza abitativa. Mancano solo gli arredi, che saranno scelti col nuovo soggetto che gestirà la struttura, ente da individuare tramite bando pubblico attraverso la Società della Salute Fiorentina sud-est. Entro maggio potrebbe essere operativa, aveva garantito l’amministrazione. Ma per "Bagno a Ripoli Futura" i conti non tornano.

"Manca il collaudo della struttura, non sono state ancora individuate le realtà che la gestiranno e con cui è necessario co-progettare gli step finali. Questo non dà purtroppo nessuna certezza sui tempi prospettati. Seguiremo l’iter degli adempimenti dei prossimi mesi sperando in una pronta messa a disposizione della struttura per i soggetti più fragili". Risponde l’amministrazione, rassicurando: "I lavori stanno finendo e poi ci sarà il collaudo: siamo nei tempi che avevamo comunicato. Per il soggetto gestore, come già comunicato, ci sarà un bando pubblico della Società della salute. I tempi saranno rapidi".

Manuela Plastina