"Vino al vino", il Chianti in vetrina. A Panzano si celebra l’eccellenza

Da oggi a domenica 23 aziende dell’Unione Viticoltori in passerella. Fra storia, letteratura e suggestioni

"Vino al vino", il Chianti in vetrina. A Panzano si celebra l’eccellenza

Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Chianti Classico

di Paolo Pellegrini

PANZANO IN CHIANTI (Firenze)

La "piccola Borgogna" fa festa al suo oro. Rosso rubino con venature violacee: è il Chianti Classico – ma non solo – il protagonista principe di "Vino al Vino", passerella e vetrina per le 23 aziende dell’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti, che da oggi a domenica come ormai da una trentina d’anni invita enoturisti e wine lovers agli assaggi negli stand allestiti sulla piazza del paese.

Scenario e luogo di varie e ampie suggestioni, Panzano: c’è la storia, con le zuffe tra i Firidolfi e i Gherardini, quelli di Vignamaggio sul colle là davanti, nella villa dove visse la Monna Lisa di Leonardo; c’è tanta letteratura, bellissimo il capitolo dedicato all’oratorio di Sant’Eufrosino nel romanzo "Un cappello pieno di ciliegie" di Oriana Fallaci, e giusto Sant’Eufrosino non è che uno dei punti d’eccellenza di arte circonfusa di spiritualità, tra la Pieve di San Leolino con la sua pala giottesca e, lassù in mezzo al bosco, il sobrio silenzio nelle semplici pietre dell’Eremo delle Stinche, senza dimenticare la cappella di Santa Maria delle Grazie segnalata anche dal Fai. E c’è naturalmente il paese, Panzano, con i suoi artigiani, le botteghe, il fascino antico dei sapori così ben rappresentato da quel mago dell’accoglienza, della "ciccia" e della comunicazione che è il poeta-macellaio-ristoratore Dario Cecchini.

E poi le vigne. Ricche, un tempo si sarebbe detto "ubertose". Ricche di sapienza umana e di favori della natura, non per nulla la valle che si stende ai piedi del paese è soprannominata "Conco d’Oro". Un piccolo paradiso del vino, una delle Uga – le nuove Unità geografiche aggiuntive volute dal Consorzio del Gallo Nero per dare maggiore identità e riconoscibilità – meno estese, con i suoi 595 ettari in fondo è poco meno dell’8% dell’intero territorio vitato del Chianti Classico.

Ma sicuramente con una personalità spiccata, non a caso da Panzano arriva il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti, appena confermato per il terzo mandato. Piccola Borgogna, si diceva, per lo spirito di appartenenza, la capacità di fare squadra: le 23 aziende dell’Unione, che coprono quasi per intero il territorio dell’Uga e mettono sul mercato ogni anno poco meno di 3 milioni di bottiglie (Chianti Classico ma non solo, anche ottimi Igt), si sono date la mano per un "girotondo" che ha portato tutti alla conversione biologica, per fare un esempio. "Il terroir di Panzano – afferma Giovanni Battista d’Orsi, presidente dell’Unione, proprietario dell’azienda Casaloste in cui è anche l’agronomo e l’enologo – è unico grazie alla componente umana e culturale dei suoi vignaioli.

Questo cosmopolita gruppo di produttori porta con sé le proprie originalità, che si fondono armoniosamente con le caratteristiche geomorfologiche e ambientali del territorio, dando vita a vini che esprimono sinceramente questa complessità. E noi cerchiamo di essere i più autentici possibile."

È proprio questa autenticità che i vignaioli di Panzano invitano a vivere di persona durante i giorni di Vino al Vino, un’esperienza sensoriale che va oltre il semplice assaggio, in questo fine settimana che per tradizione segue quello dell’Expo di Greve.

Ottanta i vini in degustazione, con il "plus" del contatto diretto con i produttori, per scoprire i segreti e viaggiare nel cuore delle cantine. Il calice costa 30 euro compresa la tracolla, si degusta domani dalle 12 alle 19,30, sabato 11-19,30, domenica 11-19. Per maggiori info www.viticoltoripanzano.com.