ILARIA BIANCALANI
Cronaca

Chianti, il Consorzio prevede un'annata eccezionale

Meno quantità ma qualità ottima. Il Presidente Busi: "Stiamo reggendo alla crisi, ma ci aspettiamo un sostegno dal Governo nazionale e regionale"

Giovanni Busi

Firenze, 24 settembre 2020 - Con le aziende nel pieno della vendemmia - alcune a metà, altre già al termine - si può senz'altro dire che il Chianti dell'annata 2020 sarà un ottimo vino. Meno ma ottimo. “E' una vendemmia favolosa" - afferma soddisfatto Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - la produzione di vino è minore rispetto agli altri anni, ma la qualità è ottima. La vendemmia sta proseguendo bene, speriamo che il tempo ci assista anche per i prossimi 10 giorni, poi potremo brindare”. Un calo della produzione era peraltro nei programmi. “Avevamo già deciso di ridurla del 20% - fa notare Busi - per garantire un equilibrio di mercato, mantenere i prezzi dello sfuso e la remuneratività per le imprese ma, alla fine, ci ha pensato la natura: sulle viti quest'anno sono maturati meno grappoli così la diminuzione è stata spontanea". Segnali positivi arrivano, oltre che dalle vigne, anche dal mercato. “Al 31 agosto - rileva il presidente del Consorzio Chianti - abbiamo registrato a consuntivo un calo solo dello 0,5% rispetto all'anno precedente, mesi fa ci aspettavamo perdite del 5-10%. Invece siamo sostanzialmente in pareggio”. Il Chianti è venduto per il 70-75% nella grande distribuzione e qui ha fatto registrare numeri in aumento nonostante la crisi dovuta alla pandemia Covid-19. “Nella grande distribuzione - spiega Busi - le vendite sono anche aumentate e hanno compensato le perdite del canale Horeca, che invece è completamente fermo”. Tuttavia, le circa 570 aziende del Consorzio che hanno come sbocco commerciale solo il canale Horeca (ristoranti ed enoteche), sono in forte crisi economica. “Durante il lockdown questo canale è rimasto completamente chiuso. Ora sta riaprendo, ma la ripresa è lenta, mentre in campagna i costi, compresi quelli per la vendemmia, sono invariati e non si possono ridurre e l'accesso al credito è difficile”, conclude Busi che al Governo nazionale e al nuovo Governo regionale sollecita “un sostegno importante, per traghettare le nostre imprese verso la ripartenza economica salvaguardando mano d'opera e investimenti fatti”.