EMANUELE BALDI
Cronaca

Il Viola Park apre ai tifosi a ottobre: "Tifosi e calciatori a contatto per un luogo senza barriere”

Intesa ritrovata, dopo le tensioni, tra la Fiorentina e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini

L'esterno del Viola Park

L'esterno del Viola Park

Firenze, 11 settembre 2023 – Le porte del Viola Park, il paradiso green (finora) proibito di Bagno a Ripoli, si apriranno ai tifosi ai primi di ottobre.

Questa l’intenzione della Fiorentina che – trovatasi a cercare di stringere affannosamente i tempi per ottenere l’ok per l’agibilità di uno dei sette corpi del maxi centro sportivo da 120 milioni di euro (quello più importante che comprende i due piccoli ’stadi’, Curva Fiesole da 3.000 posti e ’Davide Astori da 1.500) – pur di non lasciare ancora i suoi tifosi assiepati fuori dal Park sul viale del pian di Ripoli e consentire loro di assistere a allenamenti e partitelle ha scelto di ’congelare’ le deroghe richieste nelle scorse settimane relative all’annullamento di barriere tra gradinate e terreno di gioco oltre che alla rinuncia ai parapetti tra il ristorante e il campo.

Una posizione maturata dopo qualche tensione sorta negli ultimi giorni con il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini innervosito di fronte alle polemiche che hanno coinvolto il suo Comune ’colpevole’ di non aver accelerato i tempi per il via libera all’accesso dei tifosi agli impianti.

Polemiche non gradite davanti alle quali Casini ha rimarcato stizzito l’impossibilità di concludere l’iter in tempi così stretti visto che "la documentazione dei progettisti è pervenuta solo in luglio e non in gennaio o febbraio".

"Non c’è però alcun problema con la Fiorentina, anzi. – ha ribadito – Abbiamo fatto finora insieme un lavoro straordinario per un progetto unico e non sarà un piccolo ritardo a compromettere le cose".

Pace fatta e distensione anche sul fronte viola con la società che ringrazia "per la grande e continua collaborazione del Comune nel progetto"

Inzialmente a ottobre ci saranno dunque ancora le barriere tra spalti e campi e i parapetti. "Sono innesti contrari al principio ispiratore di un centro sportivo che non ha eguali in Europa e contempla proprio inclusività, contatto e condivisione, – si affretta a precisare l’architetto Marco Casamonti – ma che contiamo di superare un passo alla volta fino ad arrivare a completare il Viola Park così come la Fiorentina lo ha sognato dall’inizio. Senza barriere". Dunque prima si apre, poi con il tempo si conta di aggiustare le cose.

Lo slittamento dei tempi (l’apertura al pubblico era prevista in questi giorni) si è avuto come detto in estate con i progettisti che avevano intrapreso il percorso di deroga (gestito dalla commissione provinciale pubblico spettacolo, istituita presso la prefettura) anche se la Fiorentina ribadisce di "non aver fatto nessuna difformità rispetto al progetto iniziale".

Un percorso burocraticamente non snello tanto che da un paio di settimane la palla è ripassata al Comune di Bagno a Ripoli che, per ammissione della Fiorentina, sta appunto collaborando in maniera costruttiva e costante, ha ripreso in mano il capitolo agibilità.

Mancherebbero però – come emerso dalla prima seduta, venerdì scorso, della commissione per l’esame della variante al progetto – ancora parte delle documentazioni per piccoli accorgimenti utili alle sanatorie (la rettifica nella relazione la capienza dello stadio in coerenza con i limiti imposti dal piano attuativo urbanistico; l’adeguamento gli elaborati a quelli depositati al Genio Civile; gli elaborati della nuova viabilità di accesso ai mini stadi e le integrazioni necessarie sugli impianti elettrici e illuminotecnica).

E mentre al dg Joe Barone dispiace che "questi ritardi ricadano sugli incassi dei laoratori che avevano in appalto alcuni servizi nel Viola Park come quello di ristorazione", il mantra di tutti è fare il prima possibile e bene tutto quello che serve perché il Viola Park – con i suoi dodici campi regolari, due piccoli stadi, più dodici padiglioni, una settantina di uffici, 400 parcheggi, venti sale riunioni, 75 camere oltre a ristoranti, bar e centro medico – si apra ai tifosi con tutta la sua filosofia intatta che, come dice Casamonti, "non ha eguali".

«In Italia – rimarca l’architetto – le normative sono vetuste e i tempi della burocrazia folli" questo perché "nonostante tutti i soggetti in campo, dal Comune di Bagno a Ripoli alla Soprtintenza, dal Genio Civile ai Vigili del fuoco meritino i nostri complimenti per lo sforzo e la collaborazione messi in campo, la parcellizzazione dei compiti dei vari enti non ha eguali in altri Paesi e questo allunga i tempi".

«Realizzare in così poco tempo da un terreno agricolo un gioiello come il Viola Park è stata comunque un’impresa che tutti ci riconoscono" conclude Casamonti. Ultimi dettagli da limare, dunque. Poi i fiorentini se lo potranno godere in toto .