Firenze, 16 novembre 2024 – Il parcheggio temporaneo del Viola Park bocciato dal Tar. Una manciata di residenti batte dunque il Comune di Bagno a Ripoli e pure la Fiorentina che, come l’amministrazione guidata da Francesco Casini prima, e ora da Francesco Pignotti, aveva resistito contro il ricorso presentato dall’avvocato Giacomo Pailli.
Il risultato di questo primo round davanti ai giudici amministrativi è che decade la delibera con cui, a fine 2023, il consiglio comunale aveva dato l’ok all’utilizzazione temporanea di un terreno agricolo per realizzare circa 500 posti auto a servizio degli utenti del centro sportivo Rocco Commisso. “Non è un’area urbana e non c’è interesse pubblico”, hanno stabilito i giudici accogliendo i motivi del ricorso
La premessa. Questa “toppa“ dell’amministrazione si era resa necessaria perché il “vero“ parcheggio a servizio del Viola Park sarà quello scambiatore a servizio della futura linea della tramvia. Ma com’è noto, mentre la casa del club viola è in funzione ormai da mesi, la linea 3.2.1 ancora non ha raggiunto Bagno a Ripoli. Dunque, a braccetto con una richiesta della Fiorentina di aumentare la capienza dello stadio del centro sportivo da 1500 a 3000 posti, l’amministrazione comunale locale ha approvato una convenzione per l’utilizzo temporaneo di un’area di sosta proprio fino a quando non sarebbe stato pronto il parcheggio scambiatore.
La replica dei residenti. Ma nel marzo scorso, un gruppetto di residenti “tutti proprietari di fabbricati ad uso abitativo e di resedi e giardini confinanti con l’area” e con “la viabilità interessata dall’ingresso e dall’uscita” del parcheggio provvisorio, si sono opposti, ricorrendo al Tar, proprio alla realizzazione dello stesso. A loro, i giudici hanno riconosciuto preliminarmente l’interesse e legittimazione al ricorso per il loro “stabile e significativo collegamento con la zona interessata dall’intervento”.
La sentenza. Lo scorso 16 ottobre è stato discusso il ricorso. Ieri, la decisione. Per i giudici amministrativi, il Comune di Bagno a Ripoli ha consentito alla Fiorentina l’uso temporaneo di un’area “ricompresa in ’ambito periurbano di valore paesaggistico’ e dunque non qualificabile come urbana”. Ma la concessione del parcheggio provvisorio, hanno ricostruito ancora i giudici, “viene correlata non alla finalità di attivare processi di rigenerazione, riqualificazione o recupero”, ma “al ’progetto urbanistico complessivo del Capoluogo’ ed alla presenza al suo interno delle previsioni relative alla realizzazione del centro sportivo”.
Un errore, sempre secondo il Tar, perché “il primo riferimento non può utilmente porsi quale termine di riferimento per ritenere l’uso temporaneo legittimamente assentito”, in quanto il Viola Park non può essere “invocato quale piano di rigenerazione” a cui il parcheggio sia “finalizzato o strumentale”.
E, sostiene ancora il Tar, non è correlata a “obiettivi urbanistici” neanche l’iniziativa della Fiorentina di “utilizzo temporaneo dell’area a fini di parcheggio onde aumentare la capienza dello stadio Viola Park”. “Con il risultato - conclude il tribunale - che, nel percorso motivazionale seguito dall’amministrazione comunale, la necessaria opera di individuazione dell’interesse pubblico, che dovrebbe costituire prerogativa della stesa amministrazione, finisce sostanzialmente per appiattirsi sulla soddisfazione del solo interesse privato”. Dunque resta la sua destinazione agricola e il no ad altri utilizzi. Almeno per ora.