EMANUELE BALDI
Cronaca

Viola show, tifo in fermento. Ma lo stadio ha l’abito stretto. Fino a giugno solo 24mila posti

I ragazzi di Palladino in zona Champions e Firenze si esalta. L’impianto resta però dimezzato. Forse nei mesi appena qualche centinaio di seggiolini in più. L’incognita cantieri a maggio.

Viola show, tifo in fermento. Ma lo stadio ha l’abito stretto. Fino a giugno solo 24mila posti

I ragazzi di Palladino in zona Champions e Firenze si esalta. L’impianto resta però dimezzato. Forse nei mesi appena qualche centinaio di seggiolini in più. L’incognita cantieri a maggio.

Venticinquemila posti risicati – 24.786 per i più pignoli – con la prospettiva di poterne forse ricavare, come trapela dalla Fiorentina, al massimo qualche centinaio in più (mille?). La capienza risicata del Franchi, più di quindicimila seggiolini in meno rispetto all’inizio dei lavori di restyling, era faccenda nota già a inizio stagione.

Questo, ai nastri di partenza, il prezzo da pagare pur di continuare a disputare la gare casalinghe al Campo di Marte (anche se a conti fatti le piazze alternative all’impianto di Nervi, dal Castellani di Empoli al Mapei di Reggio Emilia non garantivano certo più spazi, semmai qualche modità maggiore).

Finora la questione non ha rappresentato un problema dato che perfino domenica sera, in una gara di cartello poi rivelatasi trionfale contro la Roma, i biglietti venduti erano stati poco più di ventimila. Ora però la faccenda potrebbe (condizionale d’obbligo) cambiare, eccome.

Giusto fare ogni tipo con scongiuri ma con i viola inaspettatamente al quarto posto, ergo in zona Champions, e un calendario tutto sommato abbordabile nel mese prossimo di novembre, la possibilità di arrivare a ridosso di Natale ancora nei quartieri nobili della classifica è tutt’altro che remota.

Il primo dicembre, per dirne una, al Franchi arrivano i campioni d’Italia dell’Inter. Con una Fiorentina in alta quota un appuntamento simile avrebbe potuto sulla carta portare fino a quarantamila persone sugli spalti. Un sogno con brusco risveglio. La Fiesole è stata già sbranata dalle ruspe e mezza Maratona è chiusa. Sempre 24.768 posti restano e che potrebbero come detto, nel corso dei mesi, forse sfiorare quota ventiseimila a patto che l’attuale barriera poco lontanta dalla Torre di Maratona possa essere temporaneamente spostata per guadagnare qualche fila di posti.

Ma c’è un’altra grande incognita all’orizzone, anche se parliamo di medio-lungo periodo. Per accelerare un po’ i cantieri del Franchi (ad oggi la consegna dell’impianto è fissata per il 2029, parecchio in là anche se Palazzo Vecchio ha assicurato che a fine agosto del ’26, in occasione del centenario della società, allo stadio saranno già a disposizione 35mila posti non si sa quanti coperti...) a inizio stagione si era ipotizzato di far traslocare i viola per qualche gara a partire dalla prossima, tarda, primavera. Non per una stagione intera ovviamente maper un pugno di partite, le ultime della stagione in corso e le prime della prossima. Con in mezzo i mesi estivi gli operai, secondo i calcoli fatti durante l’ultimo incontro tra la società e la sindaca Sara Funaro a inizio ottobre al Viola Park, potrebbero infatti dare una bella accellerata per 150/180 giorni di fila (senza doversi ogni volta fermare per lla logistica orgnizzativa della partite) e magari recuperare un po’ di tempo sulla tabella di marcia.

Secondo quanto emerso, sempre una ventina di giorni fa, un altro po’ di tempo potrebbe essere recuperato chiedendo l’inversione dei campi. Quando cioè i viola, da calendario, giocheranno in casa la società potrebbe consultare la Lega sulla possibilità di disputare il match in trasferta e recuperare poi quello fra le mura amiche.

Ma qui stiamo già parlando di un futuro non troppo prossimo. Intanto la città si gode una Fiorentina ringalluzzita da un filotto di tre vittorie di fila ma, siccome tutto liscio da queste parti non fila mai, si morde anche le mani di non poter eventualmente affluire in massa sugli spalti del Campo di Marte in occasione dei prossimi incontri.