L’Arabia Saudita è tra gli Stati al mondo più insicuro a causa di violazioni dei diritti umani. Lo rivela l’ultimo rapporto di Human Rights Measurement Initiative. Il regime si basa su una sorveglianza pervasiva e sulla criminalizzazione del dissenso. Le minoranze religiose e le donne si trovano ad affrontare ampie discriminazioni. Le dichiarazioni d’intenti e le modeste riforme del principe saudita ancora non bastano. Le donne sono ancora sottoposte alla tutela di un parente maschio che limita la loro emancipazione. In tribunale, le testimonianze fornite dalle donne valgono meno di quelle dell’uomo e lo stesso vale per l’eredità, anche questa dimezzata. "Le donne hanno continuato ad affrontare gravi forme di discriminazione in questioni come matrimonio, divorzio, eredità e custodia dei figli". Si legge nel rapporto 2122 di Amnesty International.
Ma non è solo una questione di genere. Le limitazioni delle libertà sono molte e investono sia uomini che donne: libertà di parola, di stampa, di religione, senza parlare poi delle pesanti ombre su omicidi come quello di Khashoggi; per finire con la guerra contro lo Yemen dove è in corso una delle più gravi emergenze umanitarie del pianeta.