di Iacopo Nathan
Non si placano le polemiche in città dopo le botte di sabato scorso al liceo classico Michelangiolo. Dopo le aspre critiche del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara alla lettera della dirigente scolastica del Da Vinci, Annalisa Savino, che denunciava un clima di violenza generale tirando in ballo più o meno esplicitamente il governo nazionale, ieri sulla vicenda fiorentina è intervenuto perfino Sergio Mattarella.
Il capo dello Stato ha parlato dell’importanza della civiltà come "diga" contro le prevaricazioni e la violenza. "La vediamo purtroppo sovente" ha osservato alludendo al caso del pestaggio, "violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, e in tante altre circostanze, addirittura nei giorni scorsi davanti a una scuola contro ragazzi".
Intanto in città, dopo la solidarietà alla dirigente scolastica espressa nelle scorse ore, è tornato a parlare della vicenda il sindaco Dario Nardella, ripercorrendo i fatti degli ultimi sette giorni.
"Il rischio di un’escalation di violenza è concreto. – ha detto il primo cittadino – La circolare della preside del liceo Da Vinci bruciata dagli esponenti del Blocco Studentesco è un fatto molto grave: sono gesti di intimidazione e violenza che oggi sono imperdonabili". E ancora: "Le parole del ministro Valditara sono state irricevibili e servirebbe che la politica facesse qualcosa in questo momento. La cosa migliore che possiamo auspicarci adesso è che siano i ragazzi a trovare un confronto, combattendo l’indifferenza e dimostrando al mondo degli adulti di essere più capaci e aperti al dialogo. Sarebbe bello se fossero gli stessi studenti a riuscire ad organizzare una grande manifestazione non violenta con l’obiettivo del dialogo".
"In primis deve essere la politica a smorzare questa situazione e non restare in silenzio – prosegue il sindaco – Stiamo vedendo un film terribile e che niente ha a che vedere con i valori di questa città. Per questo rilancio l’idea di questa grande manifestazione, che parta dal basso però, non calata dall’alto e dalle istituzioni. Una vera unione della società civile, non contro qualcosa, ma a favore dei valori della scuola".
Stessa richiesta, con indicazione anche di una data (il 4 marzo) da parte delle Rsu delle scuole fiorentine che in serata, con una nota, fanno sapere di aver lanciato un appello "a Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua, nonché alle realtà democratiche e antifasciste, per chiedere l’indizione di una grande manifestazione a difesa della scuola e della Costituzione".
Il clima, come detto, resta incadenscente. Come riporta l’edizione de Il Tempo di ieri uno degli studenti di Azione Giovani che erano rimasti coinvolti nei disordini di sabato scorso sarebbe stato minacciato di morte da alcuni ragazzi del suo istituto e starebbe meditando, assieme alla famiglia, di cambiare scuola visto il clima pesantissimo venutosi a creare nei suoi confronti. Anche un altro dei ragazzi di destra iscritto a un altro istituto, secondo quanto si apprende, starebbe valutando di fare la stessa cosa per le medesime ragioni.
In città c’è fermento. Per domani ad esempio è stato organizzato un flash mob silenzioso davanti al Da Vinci, aperto a tutti. "Il silenzio non è indifferenza", nato spontaneamente tra i cittadini e rimbalzato tra i social network, non organizzato dagli studenti ma che potrebbe vedere tanti ragazzi presenti.
"Le parole di Nardella fanno piacere – dicono i rappresentanti degli studenti del liceo Da Vinci -. L’idea di una grande manifestazione per la pace è sicuramente interessante. Ne parleremo con i rappresentanti delle altre scuole, ma sicuramente può essere un’opportunità. Cercheremo di capire la volontà delle altre scuole di Firenze, ma da parte nostra c’è apertura". Intanto si mobilitano anche decine di ex studenti della scuola a sostegno della preside:
"Noi che abbiamo frequentato il Liceo, che ci siamo formati nelle sue aule non siamo indifferenti e per questo esprimiamo la nostra solidarietà alla Dirigente scolastica Annalisa Savino – si legge – Nella mattinata di sabato 25 (oggi ndr) ci recheremo al Liceo, sostando prima sul marciapiede, alcontrario di quanto fecero gli indifferenti di un quasi un secolo fa, per consegnare alla Presidenza questa presa di posizione di solidarietà".