REDAZIONE FIRENZE

Violenza e dipendenze tra i più giovani, gli psicologi: "Servono aiuti per i più piccoli"

Parla Maria Antonietta Gulino, presidente dell'ordine degli psicologi della Toscana

Maria Antonietta Gulino, presidente dell'ordine degli psicologi della Toscana

Firenze, 13 aprile 2023 – Baby gang, violenza fuori dai locali e dipendenze. Il mondo dei giovani preoccupa sempre di più, soprattutto dopo i dati resi noti dalla Questura di Firenze, vista l’impennata dei reati commessi da minori.

“Le nostre forti preoccupazioni sono per i giovanissimi – spiega Maria Antonietta Gulino, presidente dell’ordine degli psicologi della Toscana -. Sono loro che sempre più spesso riempiono i pronto soccorso per intossicazione alcolica. Sono sempre più piccoli anche i ragazzi che fanno uso di droghe. Si registra una crescita marcata dell’aggressività giovanile, fenomeno che si accosta ad altri quali il bullismo ed il cyberbullismo. Bisogna intercettare il disagio preventivamente, soltanto così possiamo contrastare ed evitare cronicità che allarmano famiglie, scuola, istituzioni”.

Sembra ormai una situazione irreversibile quella che vede ragazzi sempre più piccoli fare ricorso frequentemente ad alcolici, sostanze o usare la violenza. “Servono più assistenza alle famiglie, agli insegnanti e servizi ad hoc per i minori – continua Gulino - L’Ordine si sta impegnando per i servizi di primo livello come l’attuazione dello psicologo di base nelle case di comunità. C’è una deresponsabilizzazione crescente soprattutto nei gruppi di pari: ci sono ragazzi auto ed etero aggressivi e poi quelli che stanno a guardare, una sorta di complicità di gruppo. Stare nel gruppo dei pari rischia di non far percepire la responsabilità personale di certi problematici comportamenti e del danno e della sofferenza che si può procurare agli altri. Come si può intervenire? Ci sono tre grandi ambiti, famiglia, scuola e sport, dove si può entrare in contatto in maniera funzionale con gli adolescenti. Nella scuola gli psicologi iniziano ad essere presenti, servirebbe però una stabilizzazione dello psicologo scolastico”.

Iacopo Nathan