Firenze, 30 ottobre 2024 – Non sa cosa le fa più male: se ripensare ai terrificanti istanti in cui veniva violenta da due ragazzi in una via del centro di Pistoia, oppure fare i conti con la concreta possibilità che uno dei due possa godere di una riduzione di pena e non finire mai in carcere. La storia di Ayla inizia nell’estate del 2020, quando due giovani – tra cui una baby promessa del calcio – hanno abusato di lei (all’epoca dei fatti 17enne) in un vicolo nel centro di Pistoia.
La pena in primo grado è stato di 3 anni e 2 mesi per uno e di 2 anni 4 mesi per l’altro, il processo è stato celebrato con la formula alternativa del rito abbreviato e il giudice per le udienze preliminari Antonella Zatini ha stabilito in 30mila euro totali la provvisionale. La sentenza, come raccontò questo giornale, arrivò proprio nella giornata contro la violenza sulle donne. E oltre a sorprendere in negativo la famiglia della ragazza, fiorentina ma residente a Pistoia, scatenò alla sua lettura uno scontro a colpi di offese appena fuori dall’aula del tribunale di Firenze, competente sul caso in quanto della violenza era stato girato anche un video con il cellulare (il reato di produzione e diffusione di materiale pornografico è distrettuale).
Se a un ragazzo – difeso dagli avvocati Andrea Mitresi e Gabriele Bordoni – è stata riconosciuto un minore coinvolgimento nella vicenda, e la condanna di primo grado gli permette già di usufruire della sospensione della pena prevista per gli infraventunenni, per l’altro – difeso dal legale Cecilia Turco – a metà dello scorso mese la procura generale di Firenze ha firmato una richiesta di concordato da presentare ai giudici della corte di Appello di Firenze il prossimo 4 novembre, giorno dell’udienza, per beneficiare di una riduzione della pena da tre anni e due mesi a due anni e sei mesi.
Il ricorso in appello, sollevato dal procuratore capo Filippo Spiezia, sollecitati dagli avvocati di Ayla, Gianmarco Romanini e Sofia Nesti, potrebbe quindi non tenersi se la Corte decidesse di dare parere positivo. E piccolo dettaglio: con due anni e sei mesi di condanna, il giovane, come previsto per i soggetti infraventunenni, potrebbe godere della sospensione condizionale della pena e quindi non finire in carcere.
A decidere sarà quindi la Corte i primi di novembre, che dovrà anche tener conto di tutti gli elementi del caso. A partire dall’entità dei messaggi che i due hanno mandato agli amici a fatto compiuto, il video dove la ragazza viene immortalata agonizzante a terra dopo essere stata abusata, le testimonianze degli amici di lei e il comportamento processuale dei soggetti coinvolti, che al termine dell’udienza preliminare avrebbero apostrofato la ragazza, secondo gli atti, con l’epiteto “p*****a ruba soldi”.