Rossella Conte
Cronaca

La violenza dilaga anche a Firenze, 3 donne al giorno chiedono aiuto. E i casi aumentano

Nel 2023 i contatti con i centri di sostegno sono cresciuti del 14,4%. A Firenze 36 femminicidi dal 2006. Più accessi in consultori e case rifugio. Uscire dall’incubo non sempre è facile: possono servire fino a 8 ’colloqui’

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: iniziativa promossa da Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno in piazza della Signoria (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: iniziativa promossa da Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno in piazza della Signoria (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 22 novembre 2024 – Più di tre donne al giorno si rivolgono ai centri anti violenza di Firenze. E’ uno dei dati che racconta l’emergenza che si vive anche in provincia, un’emergenza che in Toscana, nel 2023, ha visto purtroppo 6 femminicidi che hanno portato a 140 il numero complessivo dal 2006. Sono invece 36 quelli registrati a Firenze negli ultimi 17 anni (in 28 casi sono state uccise donne italiane, in 8 straniere). Non solo, sono state 4.540 le donne che si sono rivolte a un centro antiviolenza in Toscana nell’ultimo anno e 1.265 in città con un incremento del 14.4% rispetto al 2022 (quando erano state 1.106). In buona sostanza, più di tre donne al giorno l’anno scorso a Firenze hanno chiesto aiuto.

Sono questi alcuni dei numeri più significativi del sedicesimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana realizzato dall’Osservatorio sociale regionale, ma purtroppo non sono gli unici a fotografare un dramma quotidiano. Il documento è stato presentato nell’ambito de “La Toscana delle donne” alla presenza del presidente Eugenio Giani, dell’assessora al sociale Serena Spinelli, dell’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini, dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e della capo di Gabinetto Cristina Manetti.

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Rapporto sulla violenza di genere: 140 femminicidi in Toscana dal 2006 al 2023

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Nel complesso sono stati 10.435 i contatti totali con i centri anti violenza nel 2023, con una media di 8,2 a donna. Firenze si colloca, con la media più alta in regione, in cima alla classifica presente nel report, ovvero servirebbero fino a otto contatti prima di avviare un percorso. Questo dato però secondo gli operatori non corrisponderebbe esattamente alla relatà. Ci sono, è vero, casi in cui le donne chiamano più volte prima di avviare il percorso di sostegno, ma nella maggior parte delle situazioni basterebbero due contatti, una telefonata e un colloquio.

Ancora, riguardo ai femminicidi in tre casi su quattro la vittima è italiana, così come sono in netta maggioranza italiani anche gli autori, un dato sottolineato in Regione dopo le recenti polemiche seguite alle parole del ministro Valditara su immigrazione e violenza di genere. Prendendo infatti a raffronto il periodo d’osservazione, fra il 2006 e il 2023, si scopre che il 77% dei femminicidi risulta commesso da italiani mentre il 23% da stranieri.

Per quanto riguarda gli accessi alla rete di sostegno, in Toscana nell’ultimo anno ci sono stati 1.951 accessi in codice rosa, di cui 400 da parte di minorenni. Sono 171 quelli avvenuti nell’azienda ospedaliera di Careggi (12 minori) e 367 di competenza dell’Asl Toscana centro (38 minori). I dati evidenziano una crescita esponenziale del fenomeno: cresce infatti anche il numero di coloro che si rivolgono ai consultori per casi di abuso o maltrattamento (920 nel 2023, 810 nel 2022) e le donne che sono state ospitate in case rifugio. A Firenze, in particolare, all’interno delle otto strutture sono state accolte 25 vittime di violenza solo nel 2023.

Aumentano notevolmente anche gli accessi ai Centri per uomini autori di violenza: in Toscana sono 659, in crescita del 135% rispetto al 2022 (nel 70% dei casi si tratta di italiani). Hanno iniziato il percorso che ha come obiettivo l’assunzione di responsabilità e l’interruzione del comportamento violento e circa la metà lo ha concluso.

“La violenza di genere è una vergogna inaccettabile – dice il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – Io sono sempre attento al bilancio della Regione ma in un ambito come questo, lo dico chiaramente, non c’è riserva alcuna sull’intervenire. Vogliamo fare ancora tutto ciò che serve per una azione culturale e di sensibilizzazione e per sostenere tutte le attività che si rendano necessarie”.