Firenze, 6 ottobre 2018 - Potrebbero essere addirittura quattro le violenze sessuali perpetrate da Arnaut Mustafa, il rumeno già rinchiuso nel carcere di Sollicciano per lo stupro di una ventunenne nata in Mongolia agganciata nei pressi della passerella di Varlungo.
In quel punto, per altro molto vicino al giaciglio dove il rumeno viveva, sono avvenuti altri episodi che per la violenza tentata o esercitata sulle vittime, fanno sospettare agli inquirenti della squadra mobile, coordinati dal sostituto procuratore Beatrice Giunti, che lo straniero abbia colpito altre volte.
Il primo episodio in ordine cronologico risale al Ferragosto del 2017. La vittima stavolta è una donna italiana, che ha riferito agli investigatori di essere stata presa bruscamente per un braccio, sbattuta a terra e trascinata fino al prato dove è stata poi costretta a subire un rapporto completo. Il violentatore, le cui caratteristiche fisiche descritte parrebbero combaciare con il rumeno, prima di abbandonarla lì, le ha sottratto la borsa con il telefono cellulare.
Un altro episodio risale al giugno scorso e precede di pochi giorni quello su cui stanno compiendo accertamenti gli inquirenti, riguardante la giapponese.
In questo caso, la vittima è una ragazza sudamericana: il violentatore l’ha afferrata per i capelli ma fortunatamente una macchina che è passata si è fermata e ha interrotto il violento approccio. Alla ragazza, nel momento in cui ha denunciato l’episodio, sono stati prelevati dei campioni sotto le unghie. Dna che adesso sarà comparato, anch’esso, con quello già prelevato all’indagato. La stessa operazione «genetica» è in corso per risalire all’identità di chi ha abusato, qualche giorno dopo, della giapponese che stava facendo jogging. Secondo il giudice che ha firmato la prima ordinanza di custodia cautelare, Arnau è «pericolosissimo», che ha agito con «una violenza inaudita», «un soggetto violento», che «non riesce per nulla a trattenere i suoi impulsi» e «non fa nulla per contenere i suoi istinti».
«Si tratta di un soggetto - ha aggiunto il giudice - che a qualsiasi latitudine si trovi non riesce minimamente a trattenere i suoi impulsi sessuali e la sua aggressività». Arnaut Mustafa risulta gravato da una serie di precedenti di polizia per ricettazione, invasione di edifici, lesioni personali e porto di arma impropria.
Il pericolo di reiterazione del reato, ha sottolineato ancora il giudice motivando la scelta della custodia in carcere, «è più che evidente a fronte di un soggetto violento e senza freni inibitori».
ste.bro.