
Asif Anichini con il violino cinese usato per sostituire quello sequestrato
Firenze, 17 novembre 2023 – “La polizia municipale mi ha sequestrato il violino. Ho pagato la multa per averlo suonato in pubblico. Ma ancora non me l’hanno reso, sono disperato. Quello strumento è tutto per me". Lo studio, il movimento dell’archetto sulle corde, quel suono inconfondibile. Il rapporto tra un violino e chi lo suona è speciale. E’ una relazione simbiotica, simile a quella che vivono due innamorati: prima di azzeccare anche solo una nota va corteggiato, lusingato. Va capito, servono fatica e dedizione. Disciplina e sacrifico, ma anche tante, ma tante, lacrime di sudore . Vederselo sequestrare e sparire nel nulla, come un oggetto qualunque.
Abbandonato in un ufficio remoto della polizia municipale, è un "colpo al cuore" E’ quello che è successo al violinista Asif Anichini della scuola di Fiesole. Lo descrive così quello che sta provando. Lo scorso agosto il 36enne (pakistano d’origine, ma adottato da una famiglia italiana quando aveva 5 anni) si è visto portare via il suo strumento. Il motivo? Stava suonando nel piazzale degli Uffizi, esibendosi a due passi dalle orde di turisti che prendono d’assalto il museo: "Pensavo che fosse una gentilezza verso i visitatori - spiega Asif - Non ho obbligato nessuno a pagarmi".
Ma la gentilezza, non è stata interpretata come tale dagli agenti. Che non hanno esitato a fargli la multa e procedere al sequestro dello strumento. La colpa del violinista? Non aveva l’autorizzazione per suonare davanti alla galleria. Ma questi permessi, ascoltando le parole di Anichini, non sono così scontati da ottenere "La procedura è complessa e gli spazi rilevanti sono monopolizzati sempre dai soliti artisti. Anche nel 2022 mi hanno sanzionato. Riuscire a farseli dare dal Comune, è praticamente impossibile - spiega amareggiato - I posti sono pochi, e quelli liberi sono sempre in posizione inadeguata. Non ho resistito e sono sceso in piazza".
E Asif quando si parla di musica, non è proprio l’ultimo arrivato. E’ un artista, nel senso più nobile del termine. Dal 2011 al 2014, infatti, ha frequentato il triennio dedicato allo studio del violino in conservatorio. Precisamente al Giovan Battista Niccolini di Piacenza. Ma non è tutto, ha suonato Bin diverse orchestre del nord Italia e alla pratica ha alternato anche l’insegnamento. Le collaborazioni didattiche con i conservatori di Bolzano, di Milano e di Brescia, sono un esempio più che illuminante. Anichini senza il suo violino è disperato, nonostante abbia "pagato la sanzione amministrativa di 160 euro" ancora non ha riavuto indietro lo strumento. E ora tramite una lettera, si rivolge direttamente a Nardella.
Un sindaco che sa bene cosa vogliono dire archetto e quattro corde: "Lei suona il mio stesso strumento, e può capire il dolore che provo a non poterlo avere più tra le mie mani" si legge nel testo "Le chiedo con tutto il cuore di farmi sapere cosa devo fare per riavere il mio violino. Il più grande amore della mia vita. Solo un sindaco musicista può capire il mio dispiacere". Per il momento Asif sta usando un violino di seconda mano, "uno strumento made in Cina" dice. Non può permettersene uno dello stesso livello del precedente "Era artigianale, l’ho fatto sistemare e calibrare da un liutaio di fiducia. Oltre all’oggetto c’è un legame emotivo. Con quello cinese non riesco a fare lezione".