Lisa Ciardi
Cronaca

Lotta al virus sinciziale, via all’immunizzazione. “Anticorpi monoclonali per seimila bambini”

Dalla Regione 3 milioni per la campagna di prevenzione da novembre. Flori (Fimp Toscana): “Aderire senza esitazioni. Lo scorso anno 800 ricoveri”

Vaccini (foto di repertorio)

Vaccini (foto di repertorio)

Firenze, 29 settembre 2024 – Si prepara a partire (salvo sorprese), la campagna di immunizzazione dal virus respiratorio sinciziale (Vrs). Il via dovrebbe essere all’inizio di novembre (la campagna è finanziata dalla Regione con 3 milioni di euro), anche se le problematiche registrate negli ultimi mesi sulla classificazione e produzione del farmaco non permettono ancora di indicare una data precisa. Ne abbiamo parlato con il dottor Valdo Flori, presidente onorario della Fimp Toscana, la federazione regionale dei pediatri.

Come funzionerà la campagna?

“Innanzitutto una premessa: non si tratta di un vaccino ma di un nuovo anticorpo monoclonale che ha dimostrato un’efficacia elevata, con una riduzione di oltre l’80% dei ricoveri. Un farmaco simile esisteva già, ma andava somministrato una volta al mese, con costi importanti (circa 100 euro a somministrazione) ed era riservato ai bimbi nati pre-termine e con fattori di rischio”.

Cosa è cambiato?

“È stato creato un nuovo anticorpo monoclonale, che può essere somministrato una sola volta. Anche se il costo a singola unità è maggiore (circa 250 euro) si ha un risparmio importante per il sistema sanitario e una maggiore efficacia”.

A Firenze quanti bambini verranno coinvolti?

“La campagna prevede, da inizio novembre, la somministrazione ai nati tra il 1° aprile e il 30 settembre 2024 negli ambulatori dei pediatri, mentre i nati tra l’inizio della campagna e il 31 marzo 2025 riceveranno l’anticorpo, direttamente in maternità, prima della dimissione. Considerando che lo scorso anno, a Firenze, sono nati circa 6mila bambini, si stima che questa sarà, più o meno, l’offerta potenziale. Ovviamente saranno i genitori a decidere se procedere”.

Quale riscontro vi aspettate?

“L’obiettivo è arrivare a un’adesione di almeno il 60%, che confidiamo possa essere maggiore nei mesi più a rischio, ovvero fino a marzo. Successivamente è possibile che alcune famiglie scelgano di rinviare la somministrazione”.

Quali sono i vostri consigli?

“Di aderire alla campagna senza esitazione. La diffusione di questo virus nella stagione invernale ha effetti pesanti: circa un bambino su 50 deve essere ospedalizzato e circa il 20% dei ricoverati finisce in terapia intensiva. C’è anche il rischio di complicanze a lungo termine, come il broncospasmo e l’asma. Nello scorso inverno i ricoveri per virus sinciziale in Toscana sono stati circa 800, di cui 300 al Meyer, a Firenze. Ben 160 bambini hanno avuto necessità di terapia intensiva. Sempre lo scorso anno il 63% dei bambini che hanno contratto il virus aveva meno di 3 mesi e l’88% di loro non aveva diritto alla profilassi”.

Come procede, più in generale, la copertura vaccinale fra i bambini?

“Direi bene, visto che siamo al 95% per gli obbligatori (polio, difterite, pertosse, morbillo). Va un po’ peggio la vaccinazione per il virus Hpv, che è comunque salita al 70-75%. Anche in questo caso, consigliamo di procedere alla vaccinazione, consigliandosi col proprio pediatra”.