
Roggi e Berti sollevano la Coppa (foto Andi Shtylla/Germogli)
Firenze, 15 luglio 2015 - Fu una finalissima feroce. L’Olimpico era un catino affogato nell’afa tropicale. Da quella brace dopo novanta minuti di passione la Fiorentina di Mario Mazzoni superò per 3 a 2 un Milan cotto, colpito e affondato da una viola snobbata fino all’ultimo dai bookmakers e reduce da un campionato finito all’ombra dell’ottavo posto. Vincere la Coppa Italia del 28 giugno 1975 fu una gioia al quadrato, passata alla storia anche grazie a quella foto da memorabilia del calcio: l’ex trequartista viola Claudio Merlo (con la maglia del Milan addosso scambiata nel dopopartita) alza la Coppa Italia, la passa al numero uno Franco Superchi e inizia il giro di campo. Da quella notte romana, magica fino all’ultimo secondo, sono passati 40 anni.
Loro, gli eroi dell’Olimpico ieri erano (quasi) tutti presenti alla festa organizzata al Palagio di Parte Guelfa dal Museo Fiorentina per celebrare il compleanno di quel trionfo. Ad accoglierli un grande applauso e anche qualche lacrima ma sotto la corazza il cuore viola non è mai sbiadito. In prima fila Paolo Rosi che con la sua testa magica timbrò il 3 a 2 alle spalle di Albertosi ipotecando la Coppa. Ma anche Walter Speggiorin, Ennio Pellegrini, i figli di Nello Sallutti, quello dell’indimenticato Beatrice. E poi Claudio Merlo, Vincenzo Guerini la moglie di Mattolini e la figlia del massaggiatore Raveggi, Raffaele Righetti, una vita passata dietro alle quinte della storia viola. E poi lui mister Mario Mazzoni. Applausi anche per gli indimenticati e indimenticabili Roggi, Brizi e Piccinetti. Eppoi i tifosi, con un centinaio di supporter viola di ieri e di oggi che hanno assistito alla consegna delle pergamene e alla proiezione di un video celebrativo. Un amarcord a tutto viola che passa anche da un libro in tiruatura limitata dal titolo «La coppa del giubileo» realizzato dal Museo Fiorentina.
Claudio Capanni