Roma, 25 dicembre 2017 - L'ex presidente della Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori,è ricoverato in gravi condizioni e in prognosi riservata al policlinico Gemelli, a Roma. Il produttore cinematografico, 75 anni, è giunto in ospedale a causa di una ischemia cerebrale. In conseguenza di questa condizione si sarebbero verificati, si è appreso, anche alcuni problemi cardiaci. Secondo quanto si apprende, le sue condizioni sono state definite serie ma stabili Cecchi Gori si trova in coma farmacologico. I figli dell'imprenditore, Mario e Vittoria Cecchi Gori, con la madre Rita Rusic, sono partiti ieri da Miami per raggiungere la capitale.
Giancarlo Antognoni, ex campione della Fiorentina e della Nazionale, e attuale general manager della società viola, stamani si è temporaneamente allontanato dal ritiro della squadra per andare in visita al Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato Vittorio Cecchi Gori. «Sì, sono andato in ospedale per esprimere la mia vicinanza al mio amico Vittorio, che è stato mio presidente dal 1990 al 2000», ha detto Antognoni senza voler aggiungere altro «per rispetto della privacy e della famiglia». La 'bandiera' della Fiorentina non ha potuto avvicinare Cecchi Gori, ricoverato nel reparto di rianimazione, ma si è trattenuto in ospedale un certo tempo, poi è rientrato con la squadra a poche ore dalla partita di Coppa Italia con la Lazio.
Dopo anni di assenza in seguito a varie traversie giudiziarie e finanziarie, Vittorio Cecchi Gori era riapparso a Firenze al 'Caffe'Paszkowski' il 9 dicembre scorso per la registrazione di "Sabato italiano", il programma di Rai 1 condotto da Eleonora Daniele.In quella occasione, a margine della registrazione, aveva ribadito il suo amore per Firenze e per la Fiorentina ereditato dai genitori: il padre Mario (produttore cinematografico e presidente viola dal 1990 al 1993) e la madre Valeria.
Vittorio Cecchi Gori e la Fiorentina: le foto
"Malgrado la passione che ci mettevo ai tempi della Fiorentina, Firenze non è la Fiorentina. Firenze è Firenze, la Fiorentina è la Fiorentina _ha detto Cecchi Gori in occasione di quel pomeriggio fiorentino _ Personalmente, da tifoso spero che le cose le vadano sempre bene ma non è facile. Oggi i tempi sono cambiati, è cambiato il calcio, sono cambiate tante cose però non bisogna mai perdere la speranza. Firenze è la mia città, come di chi la vive".
In quella occasione ha parlato anche del suo impegno nel cinema: " Mi occupo ancora di cinema che è la mia vita. Da poco ho prodotto 'Silence' di Martin Scorsese. Per il prossimo anno ho in ponte un progetto in Giappone".
Ultimamente si era parlato anche di una sua possibile partecipazione a "Ballando con le stelle": proprio la conduttrice Milly Carlucci gli aveva lanciato la proposta di rtimettersi in forma e provare. L'imprenditore romano, ma fiorentino d'adozione, stava facendo una sorta di percorso “riabilitativo” per tornare in forma: dieta, attività fisica con un personal trainer e un medico perché, come ha detto lui stesso “ho fatto il bischero. E a quest'età non si può”.
Cecchi Gori è stato presidente della società viola dal 1993 (alla morte del padre Mario del quale Vittorio prese il posto) sino al 2002 quando venne travolto dal fallimento della società. Sotto la sua gestione la Fiorentina ha vinto per due volte la Coppa Italia e una Supercoppa italiana. L'ultima stagione, però, quella 2001/2002 fu disastrosa e portò sul campo alla retrocessione in B della squadra e al suo fallimento. Nella sua carriera di produtttore tanti film di successo a partire da "Il Postino" (1994) con Massimo Troisi (il film vinse l'Oscar come migliore colonna sonora) e "La vita è Bella" (1997) con Roberto Benigni, vincitore di tre Oscar.
In passato si è anche impegnato in politica, con l'elezione a senatore nel 1994 nelle file del Partito Popolare Italiano. Ma dalla fine degli anni Novanta iniziano anche i problemi economici e giudiziari che porteranno Cecchi Gori a perdere gran parte del suo patrimonio e la stessa Fiorentina e a dover passare un periodo in carcere per il crac Safim (condanna a sei anni per bancarotta nel febbraio 2013). Per l'altro crac, quello della società «cassaforte» del suo gruppo, la Finmavi, Cecchi Gori ha avuto una condanna a 7 anni.