REDAZIONE FIRENZE

Vittorio Veneto, l’hub bocciato dai pendolari

Le perplessità degli utenti sul nuovo capolinea dei pullman del Chianti e della Valdipesa: "Tempi allungati e pensilina troppo piccola"

di Carlo Casini

FIRENZE

C’è malumore per il nuovo Hub Vittorio Veneto di Autolinee Toscane, il nuovo terminal bus nell’omonimo piazzale da cui, dal primo agosto, partono le corse dirette verso Chianti, Val di Pesa. Già il termine anglofono, è un problema: sarà più moderno e certo più comprensibile ai turisti, ma gli anziani non comprendono cosa sia. Forse, anche se meno fashion, sarebbe stato più opportuno "capolinea" o "interscambio". Sì, perché qui per arrivare alla stazione si deve per forza fare un cambio: "Bisogna fare oltre cento metri a piedi per la fermata del tram Porta al Prato, poco, ma tanto basta per allungare i tempi per Santa Maria Novella e infradiciarsi se piove", spiegano Carmela Rizzi e Giorgio Gelli, che ogni giorno prendono la corriera da Montespertoli e si sono fatti portavoce di un gruppo di pendolari in protesta. In caso di pioggia, poi "la pensilina troppo piccola, insufficiente a riparare tutti i passeggeri in attesa; e la viottola sterrata che quando piove diventa una pista di fango". In realtà il percorso pedonale prevedrebbe di attraversare viale Fratelli Rosselli alla Torre del Serpe, percorrere il marciapiede opposto e riattraversare di nuovo all’altezza di via Solferino, ma di fatto tutti tagliano per il sentiero che "andrebbe asfaltato e vigilato: l’altro giorno sono stata infastidita da due loschi ceffi e qui non c’è neanche una guardia", lamenta Carmela.

Al calar della sera inoltre il cespuglio viene utilizzato come wc dai senzatetto. E in proposito, a rendere più disagevole l’attesa c’è pure la mancanza di un bagno. La beffa, continua la delegazione di pendolari, è che "per riprendere ponte alla Vittoria il bus passa vicino alla stazione, da via Rucellai. Non si potrebbe, senza alcun aggravio, farlo ripassare dalla parallela via degli Orti Oricellari accanto alla vecchia autostazione e istituire lì una fermata?" Anche il personale riscontra disagi, sia per l’esiguità della pensilina, sia per il bagno che per i dipendenti c’è, ma è inadeguato: "A suo tempo richiedemmo al Comune una struttura adeguata sia per il personale viaggiante che per la clientela – afferma Massimo Toccafondi, sindacalista di Fit Cisl – Ma la Sovrintendenza e il Comune si sono opposti per paletti burocratici. Così, adesso c’è un solo bagno, non funzionale e a solo uso del personale". Tuttavia il grosso problema per gli autisti, spiega il sindacalista, sono i bus turistici che vengono parcheggiati sistematicamente in due stalli dove potrebbero fermarsi solo pochi minuti, per i quali si è sollecitato il Comune senza vedere interventi.