Non esiste un bene pubblico che possa essere del tutto esente da atti di vandalismo. Abbiamo riflettuto su cause ed effetti di questo fenomeno e abbiamo stabilito che sarebbe necessario agire più sulle cause che sugli effetti. Abbiamo capito che alla base di questi atti ci sono diverse motivazioni: smania di emergere, non consapevolezza delle proprie azioni, disprezzo per il bene comune. Alcuni di questi problemi potrebbero essere risolti educando fin da piccoli al rispetto, alla responsabilità ma anche alla bellezza e alla solidarietà. Questo compito spetta alla famiglia, alla scuola e alle istituzioni. La famiglia è la più importante per ricevere una buona educazione, perché rende sensibili ad aperti a tutte le altre esperienze di sensibilizzazione che le altre agenzie formative possono offrire. Come bambini, per educare alla lotta al vandalismo, ci piacerebbe vedere delle campagne d’informazione dove il protagonista sia qualcuno molto vicino ai giovani che prenda una posizione contro chi danneggia il bene pubblico. Nella quotidianità servirebbero anche più illuminazione, telecamere e controlli regolari da parte delle forze dell’ordine. Per fortuna c’è ancora tanto posto libero e speriamo che sia destinato a tutta la cittadinanza. Ci piacerebbe che in futuro venissero progettati luoghi dove ci si possa incontrare e parlare di temi importanti o fare teatro all’aperto.
CronacaVivere il territorio, educazione e condivisione del parco