’Voci contro la violenza’. Torna l’onda rossa in piazza. Basta abusi sulle donne

Tutto pronto per la manifestazione organizzata da ’Qn per le Donne’ e Comune sull’Arengario. Dopo il ’Minuto di rumore’, prosegue l’impegno per dire no a ogni forma di discriminazione.

’Voci contro la violenza’. Torna l’onda rossa in piazza. Basta abusi sulle donne

Tutto pronto per la manifestazione organizzata da ’Qn per le Donne’ e Comune sull’Arengario. Dopo il ’Minuto di rumore’, prosegue l’impegno per dire no a ogni forma di discriminazione.

Una grande manifestazione, un grande evento per dire no alla violenza alle donne. È quello organizzato da ’Qn per le Donne’ e dal Comune di Firenze per lunedì 25 novembre alle 11. Un momento di condivisione, di riflessione, con tante donne e tanti uomini in piazza. Una giornata alla quale parteciperanno esponenti dell’associazionismo, della politica, della vita culturale toscana. ’Voci contro la violenza’, è il titolo dell’iniziativa e ’Insieme per affermare l’impegno contro ogni forma di violenza sulle donne’, è il claim dell’appuntamento che si svolgerà in piazza della Signoria, di fronte a Palazzo Vecchio. Tanti gli ospiti che si alterneranno sul palco. Ci sarà ovviamente la sindaca di Firenze, Sara Funaro, prima donna a sedere a Palazzo Vecchio.

Lo scorso anno il successo di pubblico fu grande. In quell’occasione Firenze e l’Italia intera si fermarono per ricordare le oltre cento vittime, tra cui Giulia Cecchettin. Un femminicidio che scosse nel profondo la società italiana, segnando un momento decisivo, un momento da cui non si può né si vuole tornare indietro. In quell’occasione le giornaliste e i giornalisti delle nostre testate, QN, Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!, scesero in piazza a Firenze con migliaia di altre persone, per non lasciare al silenzio il ricordo della studentessa 22enne, ma anche per dar voce a tante altre donne dalle vite segnate da abusi, molestie, stupri. Morti.

E, così, il 25 novembre di un anno fa tra guance rosse, un segno tracciato col rossetto sotto l’occhio, una sciarpa e un accessorio, Piazza della Signoria si trasformò in un mare rosso sangue per abbattere lo scoglio della violenza, di maschilismo, di sopraffazione di genere, un’onda rossa pronta a infrangersi contro la cultura patriarcale in cui ognuno di noi è immerso. L’anno scorso in più di quattromila fecero rumore, alzarono la voce per dire ’basta’, per stare al fianco delle donne che hanno denunciato, di quelle che vivono nel terrore di farlo, di coloro che non riescono a uscire da un rapporto malato, di chi è sopravvissuta ma anche di è stata ammazzata.

Un impegno che non si è interrotto nelle settimane e nei mesi successivi a quell’evento di piazza, in cui abbiamo continuato a raccontare dalle nostre pagine una strage che non si ferma: sono 80 le donne assassinate, secondo il Ministero dell’Interno, in ambito familiare/affettivo nel periodo che va dal primo gennaio al 27 ottobre 2024. L’Osservatorio di ’Non Una di Meno’ ne conta invece 93. Se i femminicidi calano, salgono invece le chiamate al numero di emergenza 1522. Ma nessun numero è accettabile se dietro c’è la vita di una donna uccisa, vittima della stessa mano che invece di carezze ha usato prima i pugni, poi il coltello o la pistola per metterla a tacere per sempre. Non è più tollerabile l’esercizio di potere violento, abusante, crudele, di chi non conosce il significato della parola amore, della parola rispetto. Per questo invitiamo tutti e tutti a partecipare alla nostra mobilitazione: alziamo insieme le ’Voci contro la violenza’.