FIRENZE
Aeroporto ‘Vespucci’, ore 15,10, volo Alitalia in partenza per Atene-via Roma. Gruppo di vacanzieri anche fiorentini al check in, mare, sole e vacanze arriviamo. Mani tese per il boarding pass, la carta d’imbarco. Invece sorpresa e sgomento: "Voi sei non potete partire". Questione di un codice, sembra. Spiega una delle viaggiatrici rimaste a terra, Mariaelena Signorino Gelo, consulente del lavoro: "Abbiamo comprato il biglietto on line un mese fa. E ci siamo registrati sul sito del governo greco. Risposta in inglese e tre pagine di indicazioni da seguire per l’emergenza Covid. Presentazione per tempo, in modo da sottoporsi alle nuove procedure d’imbarco: volare è come andare al pronto soccorso, con un vero e proprio triage da superare per eliminare il rischio contagi da coronavirus; un sistema adottato da Toscana Aeroporti dopo la riapertura dello scalo il 4 maggio, e del tutto simile a quello attivato negli ospedali. Uno screening insomma a tutela della sicurezza di dipendenti, passeggeri e del sistema aeroportuale nel suo complesso.
Misure previste: passaggio attraverso un tunner e misurazione della temperatura corporea con il termoscanner, perossido d’idrogeno, cioè l’acqua ossigenata, anallergica, nebulizzato addosso,utilizzo di disinfettante, obbligo di indossare mascherine e guanti. Niente test sierologico sul dito per verificare la presenza degli anticorpi al Covid. Un protocollo sanitario con controlli prima di arrivare dentro l’area sensibile dello scalo.
Triage superato, tutto a posto e ingresso nello scalo per salire in aereo. Fino alla fatal domanda della hostess di terra: ‘Avete il codice?’.
E sei persone attonite, a bocca aperta. "L’hostess ha chiamato Roma, ci hanno spiegato che senza questo codice che bisogna ricevere 24 ore prima a conferma del viaggio, una volta arrivati all’aeroporto internazionale di Atene avremmo rischiato di essere bloccati, di non poter proprio uscire dallo scalo ellenico".
Situazione imbarazzante, a biglietti pagati e prenotazioni di alberghi e altre strutture a rischio cancellazione. I sei chiedono informazioni ai carabinieri in servizio a Peretola, protestano, meditano di presentare un reclamo.
Ma il volo salta, niente da fare, i sei sfortunati non possono partire. La Compagnia, però si attiva subito. Vengono inviate le nuove mail, una per ciascun passeggero. "Le risposte ci sono arrivate quasi in tempo reale e stavolta abbiamo preso nota del famigerato codice. Poi sono stati rifatti i biglietti non a spese nostre per fortuna, e così partiremo domani (ogg, ndc) con lo stesso volo, alla stessa ora.
giovanni spano