Volontarie dell’ippoterapia: "Al maneggio senza ferie. I cavalli hanno bisogno"

A Firenze, due volontarie dedicano l'estate al Centro equestre fiorentino, gestito da genitori di figli con disabilità, per curare i cavalli e garantire l'ippoterapia. I risultati sono sorprendenti, con i ragazzi che mostrano miglioramenti significativi grazie all'interazione con gli animali

Le due volontarie del maneggio a Firenze che invece di andare al mare, rimangono ad accudire gli amici equini: la presidente Loredana Itelli e la 19enne Elisabetta Raggi

Le due volontarie del maneggio a Firenze che invece di andare al mare, rimangono ad accudire gli amici equini: la presidente Loredana Itelli e la 19enne Elisabetta Raggi

Firenze, 29 agosto 2024 – A Firenze c’è un maneggio gestito da un’associazione genitori di figli con disabilità dove si pratica ippoterapia con risultati miracolosi: il Centro equestre fiorentino. Ad agosto le attività sono sospese e tutti vanno in vacanza, ma i cavalli no. E chi pensa a loro? Due volontarie che invece di andare al mare, rimangono ad accudire gli amici equini: la presidente Loredana Itelli e la 19enne Elisabetta Raggi.

Loredana, come mai questa scelta?

"I cavalli hanno bisogno di cura e box puliti tutto l’anno. Poi ci sono quei lavori di manutenzione che con l’impegno delle attività non si riescono a fare. Ne guadagnano i ragazzi quando tornano a settembre e pure i cavalli: stanno a pascolare tutta la mattina, anche loro si svagano. Inoltre, coinvolgo anche mio figlio, che invece di stare alla televisione, viene qui a dare una mano".

Com’è cominciata la vostra impresa?

"I nostri figli facevano ippoterapia qui e l’attività era cessata, così l’abbiamo presa in mano noi. Siamo partiti nel 2019 con un cavallo e dieci ragazzi che avevano ottimi riscontri dall’ippoterapia. Ora i cavalli sono cinque più un pony, i ragazzi sono cinquanta e tuttora stanno telefonando altri per poter iscriversi".

Quali risultati porta l’ippoterapia?

"Quando mio figlio ha iniziato non aveva espressioni; dopo un anno ha cominciato a manifestare le prime emozioni. Una ragazzina down tremava alla vista degli animali, oggi cavalca in autonomia. Ci sono bimbi che non dicevano una parola, ma ora salutano e ti chiamano per nome. L’ippoterapia è eccezionale perché crea emozioni, l’animale trasmette cose che noi umani non capiamo".

Elisabetta, invece lei perché questa scelta inconsueta per l’estate post maturità?

"Ho conosciuto questa realtà tramite mio fratello che fa ippoterapia. Ci tengo a questo posto. Sono affezionata non solo ai ragazzi, ma anche ai cavalli. Continuerò anche d’inverno".

Carlo Casini