Firenze, 26 maggio 2016 - «Chi ha sbagliato, pagherà». Il sindaco non cerca giustificazioni. E non tenta neppure di mascherare il risentimento. «Più che passano le ore più mi convinco che si è trattato di un errore umano», dice Dario Nardella. Nel mirino Publiacqua, società partecipata di cui il Comune è socio. Chiederà le dimissioni di qualcuno? «E’ il minimo». Ma a ruzzolare non sarà la testa del presidente Filippo Vannoni: «Lui non ha compiti operativi», dice il sindaco.
Il consiglio d’amministrazione di Publiacqua, convocato d’urgenza oggi, potrebbe chiedere di fare un passo indietro all’amministratore delegato Alessandro Carfì. Sono sprofondati duecento metri di lungarni: saranno individuati i responsabili di un danno, secondo i primi calcoli, stimato in 5 milioni di euro. «Se i vigili del fuoco e la polizia municipale non avesssero chiuso la strada prima di mezzanotte e mezzo ci troveremmo in una situazione più grave», dice Nardella. Perché la squadra di Publiacqua «dopo il primo intervento», con la rottura della tubazione che aveva causato un’alluvione sul lungarno Torrigiani, «ha ritenuto di andare a dormire e non dover controllare fino al secondo allarme», s’infervora. Troppo tardi. A quel punto la frittata era fatta. «Non sta a me dare giudizi, c’è un’inchiesta in corso, ma è nostro diritto sapere che cosa non ha funzionato», è netto Nardella.
Per oggi stesso vuole risposte da Vannoni. «Non si accumulano migliaia e migliaia di litri d’acqua all’improvviso», spiega piccato. E dopo la seconda riunione dell’unità di crisi nel pomeriggio, replica all’amministratore delegato di Publiacqua Carfì che al mattino aveva adombrato la possibilità che a causare lo smottamento potesse essere stato il cedimento del canale laterale dell’Arno, la cui manutenzione spetta al Comune. «E’ da escludere che il canalone sia stata la causa della voragine – dice il sindaco – bbiamo mandato i vigili del fuoco a fare un sopralluogo. E sino al punto in cui sono riusciti a ispezionare, non hanno rilevato segni di danni né cedimenti, solo un po’ di melma». Oltre a individuare le responsabilità, c’è da correre per le riparazioni più urgenti. «Il Lamma prevede che fino a lunedì non ci saranno piogge e che anche nei giorni successivi il maltempo non dovrebbe causare piene, però abbiamo poco tempo», dice. E il ripristino totale che prevede l’abbattimento e la ricostruzione in sicurezza di cento metri di muro d’argine e della spalletta «si dovrà concludere entro l’estate».
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Questa una prima ricostruzione di quello che è accaduto. Ma è subito polemica. Possibile che accada una cosa del genere proprio a Firenze, in centro, luogo sotto gli occhi del mondo? Sarà la procura ad appurarlo, perché è stata subito aperta un'inchiesta che cercherà di chiarire i perché.
VIDEO: I VIGILI DEL FUOCO, "NESSUN DANNO A PONTE VECCHIO"
Publiacqua spiega (CLICCA QUI PER IL VIDEO DEL PRESIDENTE VANNONI) di essere intervenuta già nella notte, ma che all'alba, quando tutte le precauzioni erano state prese, si è verificato, improvvisamente, il crollo. Mentre in mattinata i problemi hanno riguardato anche Prato, con ripercussioni sulla fornitura di acqua, acqua che è tornata a sgorgare regolarmente dai rubinetti pratesi nel primo pomeriggio.