Firenze, 4 aprile 2017 - Due giorni ‘in ritiro’ per un’iniziativa di formazione decisamente inusuale per una scuola. Il prossimo fine settimana i docenti dell’Itt Marco Polo si ritroveranno nel Castello di Gargonza a Monte San Savino, nell’aretino, per discutere di scuola e di formazione immersi in uno splendido borgo medievale, circondati dalla natura e dalla pace. L’idea è partita dal dirigente dell’istituto tecnico per il turismo, il vulcanico Ludovico Arte, che fin da subito si è distinto sulla scena fiorentina per la sua capacità di sorprendere e rompere gli schemi. Così, dopo la futuristica aula multimediale ‘Liberamente’, l’aula insegnanti ridisegnata prendendo spunto dai viaggi di Marco Polo e le pareti della scuola impreziosite da un racconto che è proseguito cammin facendo grazie alla fantasia degli allievi, ecco che adesso arriva il ‘seminario formativo residenziale’, per usare la definizione coniata da Arte.
Accade spesso che le aziende coinvolgano i propri dipendenti in week end all’insegna del ‘team building’, ovvero di iniziative motivazionali e aggregative, ma negli ambienti scolastici queste ‘mode’ sono praticamente sconosciute. “Infatti sono felicissimo che 53 dei 100 insegnanti abbiano accettato”, sorride il dirigente. Che spiega la filosofia alla base del progetto: “Ho voluto coniugare l’idea dello stare insieme al di fuori dei quotidiani ruoli per fare gruppo in un ambiente rilassante alla necessità di un momento di riflessione sui problemi che più ci stanno a cuore”.
Così, ognuno coi propri mezzi sabato mattina raggiungerà il borgo. Dopo pranzo, via ad una tavola rotonda intorno al tema ‘Insegnare a chi non vuole imparare’, tratto dal titolo del libro del presidente del Cidi, centro d’iniziativa democratica degli insegnanti, Giuseppe Bagni, che parteciperà alla due giorni con Carlo Fiorentino, presidente provinciale. “Ci metteremo in cerchio e ognuno racconterà come prova a lavorare coi ragazzi che hanno meno voglia di apprendere”, spiega Arte. Domenica mattina, invece, “riflessione sul nostro istituto, per tirare fuori un po’ di idee utili per il futuro della scuola”. Idee che poi saranno sottoposte agli organi collegiali. Ma chi paga per tutto questo? Arte ha pensato bene di far detrarre i costi di vitto e alloggio per il week end formativo dal bonus di 500 euro a cui ha diritto ogni docente (precari esclusi). In pratica, i prof sborseranno solo i soldi per la benzina. Di fronte a una proposta così inusuale, quasi la metà dei docenti ha storto la bocca. Qualcuno proprio non vuole rinunciare al week end di libertà, mentre altri non hanno capito l’utilità dell’iniziativa. Ci sono poi quelli che avevano già usufruito del bonus e che non se la son sentita di metter mano al portafogli.
“Tutte valide motivazioni, per carità. Nessuna spaccatura nel corpo docente”, sorride Arte. Che non si smentisce: “Fosse stato per me, avrei proposto anche qualcosa di più ‘strong’”. Insomma, se l’esperienza sarà positiva, potremmo anche vedere prof impegnati tra ponti tibetani e corde di Tarzan.