ILARIA ULIVELLI
Cronaca

West Nile, un caso sospetto a Firenze

Il clima principale responsabile dell’infestazione. Malattie? Sottostimate dell’80%

L'Istituto superiore di sanità sta effettuando accertamenti (NewPressPhoto)

Firenze, 27 agosto 2019 - Un caso sospetto di febbre West Nile a Firenze è stato segnalato dall’Asl, ma non ancora confermato dall’Istituto superiore di sanità. Le zanzare non sono solo la specie animale più minacciosa per la salute dell’uomo, ma, stando ai numeri dell’Organizzazione mondiale della sanità, una sorta di potentissima arma di sterminio di massa, visto che nel mondo ogni anno uccidono in media 750mila persone, principalmente per malaria.

I casi di malattia, perlomeno i più gravi, che ogni anno vengono notificati alle nostre latitudini, per ora, sono quasi tutti di ‘importazione’: ovvero, virus e parassitosi che gli italiani contraggono in paesi dove quel tipo di malattia è diffuso e dove le zanzare sono vettori infettanti.

A Firenze nei primi sei mesi di quest’anno sono stati notificati 3 casi di chikungunya, 4 di dengue, 8 di malaria, 3 di virus Toscana (la meningite virale), anche se i dati sono altamente sottostimati rispetto a quelli reali. «Nell’80% chikungunya, dengue e zika non vengono segnalate perché non sono diagnosticate – spiega Giorgio Garofalo, direttore di Igiene pubblica dell’Asl Toscana Centro – I sintomi, se non sono gravi, possono confondersi con quelli di virus influenzali o parainfluenzali».

Ma al di là delle malattie più gravi, sono tantissimi i fastidi per cui è necessario anche sottoporsi a cure mediche, causati dalle zanzare e da flebotomi meno conosciuti, più piccoli rispetto alle zanzare, spesso capaci di attraversare le barriere delle zanzariere. Quest’anno è stata una vera invasione. E ora la stagione non aiuta, il caldo umido e le piogge, con i ristagni d’acqua che provocano, sono l’ambiente ideale per la riproduzione dei fastidiosi insetti.

"C'è stata una vera infestazione soprattutto sulle zone costiere dove i villegianti sono stati costretti ad abbandonare la vacanza per i fastidi causati", dice Garofalo. Ma perché? «La variabilità della presenza di zanzare è dovuta principalmente a fattori climatici, anche se vengono fatti regolarmente trattamenti larvicidi, non sono sufficienti a eliminare il problema».

«Molti di questi insetti si stanno adattando ai nostri climi, come è avvenuto con la tipologia aedes albopictus, volgarmente chiamata zanzara tigre che è arrivata in Italia negli anni Novanta con un carico di gomme usate al porto di Genova da dove poi si è diffusa, giungendo qui da noi da un ricostruttore di gomme all’Osmannoro – spiega ancora il direttore dell’Igiene pubblica – I primi anni provocavano problemi, forti pruriti, irritazioni e anche infezioni, poi probabilmente il nostro organismo si è abituato a sopportare l’anticoagulante che le zanzare iniettano per non restare con il pungiglione sottilissimo impigliato nelle trame della pelle».