
"Eravamo giovani. Con storie diverse, ma finimmo tutti per trovarci da Giulia Lorimer, nella sua grande casa sulle colline di...
"Eravamo giovani. Con storie diverse, ma finimmo tutti per trovarci da Giulia Lorimer, nella sua grande casa sulle colline di Scandicci…". Puntuali come la danza di un folletto a primavera, tornano alla ribalta i Whisky Trail che domani alle 20,45 saranno in concerto al Teatro di Fiesole per presentare il nuovo album "Il vento che scuote l’orzo", il diciannovesimo della loro intensa produzione. Un disco che celebra i 50 anni di attività di questa formazione che dal 1975 a oggi continua a esplorare con estro e passione tutte le sfumature della musica irlandese. Una poesia di note che evoca le magiche atmosfere della tradizione celtica e si trasforma in un’occasione per far festa, per coinvolgere il pubblico in vorticose danze. Sarà così anche in questo concerto fiesolano all’insegna di una musica irlandese made in Florence che continua a far sognare, a far volare lontano i pensieri, a creare emozioni sull’onda di una tradizione che continua a rinnovarsi.
"Siamo molto contenti per questo lavoro che, credo sia una delle cose migliori che abbiamo fatto - spiega Stefano Corsi -. Anche perché ogni pezzo è preceduto dalla voce di Valerio Vagnoli che all’interno del tappeto musicale che introduce i pezzi, racconta brevemente le storie e le atmosfere delle note musicali che via via prendono forma. Non poteva essere che così visto che la musica del gruppo è sempre nata dalle suggestioni che venivano dalla lettura degli autori irlandesi, dai lirici antichi ai moderni".
È questo il repertorio che presentate a Fiesole? "Sì, è uno spettacolo che canta, racconta e risuona di piccole grandi storie d’amore e odio, di miseria e ricchezza umana, passando dai frammenti delle antiche liriche dei primi monaci amanuensi, all’epopea di Suibhne, fino alla parabola di John Barleycorn, cantata dal grande poeta scozzese del ‘700 Robert Burns".
Che formazione andrà sul palco stavolta? "Un quintetto. Io suonerò l’arpa celtica e interagirò con la chitarra elettrica di Paolo Lamuraglia, con i ritmi e le melodie create da Valentina Corsi all’harmonium e alla voce , Lorenzo Greppi al dulcimer, al bodhran e al canto, Claudia Tosi flauto traverso e al canto".
Intanto è uscito anche il libro di Lorenzo Greppi? "Canti Irlandesi per I Libri di Mompracem, che ha come sottotitolo Il vento che scuote l’orzo, come il nostro album. Sono una serie di racconti, che Greppi ha creato partendo da canzoni irlandesi, che usiamo da introduzione a varie fasi dello spettacolo. Nell’era dell’mp3 vogliamo indicare uno slow food della musica, una slow music per chi non vuole essere trascinato in una modalità di ascolto sempre più superficiale".
Giovanni Ballerini