MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

12 febbraio 1923, nasce Zeffirelli. Oggi il suo museo apre le porte gratis

I visitatori potranno inoltre scaricare gratuitamente l'app per accedere alle esperienze in realtà aumentata e avere accesso al materiale d'archivio inedito: bozzetti, disegni, audiovisivi, oggetti e foto di scena

Franco Zeffirelli ( foto Ansa)

Franco Zeffirelli ( foto Ansa)

Firenze, 11 febbraio 2025 – In passato la regina d'Inghilterra ha fatto baronetti anche artisti popolari come i Beatles o Elton John. Ma Franco Zeffirelli, scomparso all'età di 96 anni (era nato a Firenze il 12 febbraio 1923), è stato l'unico regista italiano che poteva fregiarsi del titolo di cavaliere dell'ordine dell'impero britannico (KBE) da quando l'ambita onorificenza gli fu appuntata nel novembre del 2004. Si faceva volentieri chiamare Maestro e certamente, da fiorentino purosangue, amava pensarsi come il rigoglioso frutto di una bottega che ebbe in Luchino Visconti il primo maestro. Era appena diplomato all'Accademia di Belle Arti quando il principe milanese lo volle per allestire le scene teatrali di 'Troilo e Cressida' (1949) per poi chiamarlo, come assistente, sul set di 'La terra trema'. Cominciava così un sodalizio vitale, burrascoso e fecondo che coinvolse gli affetti di Zeffirelli, la sua formazione estetica, la sua carriera. Senza Visconti, probabilmente il giovane orfano (il padre lo aveva riconosciuto solo quando aveva 19 anni, la madre morì quando era bambino) non avrebbe calcato i palcoscenici più famosi, non sarebbe diventato amico e confidente di stelle come Anna Magnani, Maria Callas o Richard Burton, non avrebbe potuto debuttare dietro la cinepresa già nel '57 (con 'Camping') dopo un tirocinio che lo aveva affiancato a Francesco Rosi sul set di 'Senso' (1954). Indimenticabile il suo vibrante documentario sull'alluvione di Firenze (1966) con la voce narrante proprio di Burton e poi una coppia di successi planetari come 'La bisbetica domata' (che nel '67 riunì Richard Burton e Liz Taylor) e 'Romeo e Giulietta' (1968). Il nume tutelare era la penna di William Shakespeare, sua la lingua che aprì al regista italiano le porte della fama internazionale. Tutti italiani il gusto e la cultura che rivitalizzavano le due grandi tragedie elisabettiane. Quattro anni dopo un altro grande successo nel nome di San Francesco con 'Fratello sole, sorella luna' (1972). L'altra sua anima era quella cattolica, che trovava radici nel magistero di Giorgio La Pira, carismatica figura della fede in politica e che fu suo istitutore al convento di San Marco. Non era certo uno sperimentatore Zeffirelli, eppure proprio nel '74 si cimentò con la tv filmando la cerimonia dell'Anno Santo e poi, due anni dopo, dirigendo per la Rai, il kolossal 'Gesù' con Robert Powell nei panni del Cristo. Ma appena possibile si rifugiava in teatro, dimostrandosi insuperabile custode dell'allestimento classico per l'opera lirica. Oggi, nel giorno della 102esima ricorrenza della sua nascita, il Museo Zeffirelli di Firenze, ospitato all'interno della Fondazione a lui dedicata (in piazza San Firenze 5) sarà accessibile gratuitamente a tutti i residenti della Città Metropolitana di Firenze. Per accedere sarà sufficiente esibire un documento che attesti il proprio indirizzo di residenza. Durante il percorso all'interno della Collezione, i visitatori potranno inoltre scaricare gratuitamente l'app Zeffirelli Museo sul proprio telefonino per accedere alle esperienze in realtà aumentata, disponibili al pubblico da dicembre 2024. L'applicazione consente di avere individualmente accesso al materiale d'archivio inedito (bozzetti, disegni, audiovisivi, oggetti e foto di scena) inquadrando 10 opere selezionate contrassegnate nel percorso museale. Alle ore 12 di oggi la famiglia del Maestro e gli amici parteciperanno alla benedizione celebrata da Padre Bernardo presso la Basilica di San Miniato al Monte.