Firenze, 9 febbraio 2025 - Franco Zeffirelli e il Teatro alla Scala: un legame lungo più di mezzo secolo, fatto di visioni spettacolari, innovazioni teatrali e passioni accese. Dopo il successo della mostra a lui dedicata, il tributo al grande regista diventa un libro, "Zeffirelli alla Scala", curato da Vittoria Crespi Morbio e pubblicato da Amici della Scala. Un volume che ripercorre il suo straordinario percorso nel teatro milanese, celebrandolo nel centenario della nascita. Dagli esordi negli anni Cinquanta con allestimenti raffinati e innovativi, come La bohème del 1963, fino alla spettacolarità travolgente delle sue produzioni più tarde, Zeffirelli ha trasformato l’opera in un’esperienza totale. Se il teatro europeo si orientava verso il minimalismo, lui rispondeva con un’esplosione di dettagli, ori, piume e scenografie imponenti, come nella sua celebre #Turandot del 1983, ancora oggi acclamata al The Metropolitan Opera di New York. Amato dal pubblico, criticato da chi lo riteneva eccessivo, ha sempre creduto che l’opera dovesse essere accessibile a tutti, aristocratica e popolare insieme, come diceva Gramsci. "Sono grato per questo prezioso libro all'autrice Vittoria Crespi Morbio - dice da parte sua Pippo Zeffirelli presidente della straordinaria Fondazione Franco Zeffirelli Onlus di Firenze -. Grato per la precisione e la dedizione con cui ha saputo raccontare la genialità del Maestro, rendendola accessibile al grande pubblico". Questo libro non è solo il racconto di un regista, ma la testimonianza di un’idea di teatro che ha segnato un’epoca. Riscoprire Franco Zeffirelli anche attraverso i suoi meravigliosi bozzetti, oggi significa riconoscere il suo genio visionario e il suo coraggio nel trasformare ogni spettacolo in un sogno.
CronacaZeffirelli e la Scala: un legame lungo più di mezzo secolo in un libro