ROSSELLA CONTE
Cronaca

Zia Caterina dal letto di ospedale: “Sanità pubblica bene prezioso, ma le cure vanno umanizzate”

La tassista più amata dai bambini è ricoverata da qualche giorno: "Vorrei creare un team per migliorare il rapporto coi pazienti”

Zia Caterina dal letto di ospedale

Zia Caterina dal letto di ospedale

Firenze, 25 gennaio 2024 - Caterina Bellandi, meglio conosciuta come Zia Caterina, ricoverata all'ospedale per una polmonite intersiziale complicata da Covid, lancia un appello a tutte le istituzioni coinvolte affinché si investa nel miglioramento delle strutture sanitarie.

La zia che col suo variopinto Taxi Milano 25 accompagna in ospedale i bambini malati, riconosciuta con il titolo di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da alcuni giorni è dall'altro lato della carreggiata, nei panni della paziente.

"Fa strano passare dall'altra parte, dopo tanti anni a correre tra i reparti degli ospedali con i miei Supereroi, seguendoli ed accompagnandoli con il mio taxi tra i loro esami e cure – scrive in un post sulla sua pagina Facebook -. Ora sono io quella distesa su un lettino. La sanità pubblica è davvero un patrimonio. Ancora di più la dedizione e la professionalità degli operatori sanitari". Il suo ringraziamento va al responsabile Andrea Bribani, ai dottori Di Mare e Fabbroni veri personali angeli e all' intero staff.

"Però tutto l' impegno del personale non basta, in particolare l'Ospedale di Santa Maria Annunziata, a Ponte a Niccheri, dove sono attualmente ha bisogno di un ammodernamento profondo perché le lacune di decoro e strutturali sono evidenti" prosegue. Tra gli esempi: camere a quattro letti con bagno nel corridoio in comune e mancata separazione uomini-donne.

"Il mio desiderio è che la mia degenza qui possa portare attenzione a questo luogo di cura e punto di riferimento per un intero territorio per chi vi verrà in futuro – prosegue - In aggiunta, vorrei creare, appena sarò dimessa, una task force di operatori sanitari (medici, infermieri, Oss...) che possa sostenere e favorire l'umanizzazione delle cure ed il rapporto con i pazienti".

L'invito di Zia Caterina va quindi a i tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, nel mondo della sanità. Chi volesse aderire può mandare una mail indicando nome, cognome, ruolo e località di lavoro e [email protected].

"Questo è l' appello che voglio fare alle istituzioni e a tutte le persone che hanno a cuore la salute pubblica – conclude - Come sempre, per me, il dolore deve e può diventare occasione di crescita e nuovo amore. Anche dal mio letto e con l' ossigeno che respiro attraverso una maschera guardo alla vita e la vita è futuro. Sono fortunata ad essere così innamorata di vivere e non vedo l'ora di tornare a donarmi per l' umanità che soffre".