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Zone 30: anche via Pisana rallenta: "Strade più sicure e più vivibili"

Ancora da stabilire le modalità dei controlli: se con rilevatori elettronici o con gli agenti della Municipale

Controlli della velocità, posti di blocco della municipale (foto di archivio Germogli)

Controlli della velocità, posti di blocco della municipale (foto di archivio Germogli)

Zone 30, Scandicci si organizza. Nel piano per la mobilità sostenibile, sono previste cinque zone a velocità ridotta. Le aree saranno a San Giusto, Le Bagnese, nel centro città (aree semi pedonali) a Casellina, Badia a Settimo e San Colombano. Un’area 30 nascerà anche a San Vincenzo a Torri, non appena la provinciale empolese passerà dalla competenza di metrocittà a quella del comune di Scandicci. Intanto ‘per cause di necessità’ l’amministrazione è stata costretta a inserire un’altra zona a velocità ridotta. Siamo sulla via Pisana nel tratto tra via Barontini e via Stagnacci, ci sono importanti sconnessioni sull’asfalto, tanto che con un’ordinanza della polizia municipale, è stato introdotto il limite di 30 all’ora in modo da ridurre il pericolo per chi transita.

"Le zone 30, che sicuramente porteranno più sicurezza per i pedoni in aree specifiche e densamente abitate della città non sono l’unico provvedimento di un piano che abbiamo costruito in maniera partecipata con gli stessi scandiccesi - spiega l’assore Yuna Kashi Zadeh - Le altre novità riguardano la mobilità ciclopedonale e la riorganizzazione della rete di trasporto pubblico urbano". E la città ciclabile Sarà il vero cardine con la realizzazione di 60 km di piste ciclabili rispetto ai 20 km attuali. Due "superpiste" di dorsale, integrate da percorsi capillari nei quartieri, e un sistema di "ciclostazioni" per la sosta delle bici, le ricariche delle ebike, e in alcuni casi con ciclo officine per manutenzioni e riparazioni.

Sul fronte della velocità vedremo come saranno declinati i controlli su queste zone, se saranno installati rilevatori elettronici della velocità oppure ci saranno controlli spot effettuati dalla municipale direttamente sul campo.

L’amministrazione nel valutare i percorsi a velocità ridotta si è dovuto confrontare coi paletti della normativa nazionale: i limiti possono essere abbassati in assenza di marciapiedi e movimento pedonale intenso; anormali restringimenti delle sezioni stradali; pendenze elevate; andamenti planimetrici tortuosi tipici di nuclei storici e vecchi centri abitati; frequenza di ingressi e uscite carrabili da fabbriche, stabilimenti, asili, scuole, parchi di gioco e simili; pavimentazioni sdrucciolevoli o curve in vario modo pericolose. Di certo sul via Pisana, la limitazione dovrà essere per forza di natura temporanea, con la speranza che la manutenzione sia effettuata quanto prima.

Fabrizio Morviducci