REDAZIONE FIRENZE

Zone rosse, Firenze è laboratorio. Il modello ora è in tutta Italia. In tre mesi 66 allontanamenti

L’ordinanza già valida qui diventa realtà ovunque: i dati della sperimentazione

I controlli nelle zone rosse di Firenze sono in vigore da novanta giorni

I controlli nelle zone rosse di Firenze sono in vigore da novanta giorni

La città ha fatto da laboratorio, insieme a Bologna, per porre un argine alla microcriminalità diffusa che altro non hanno alimentato che la percezione di insicurezza nei cittadini. Arcistufi di furti, rapine e spaccate quotidiane, a macchine e esercizi commerciali.

E adesso la direttiva sulle zone rosse, critiche e sensibili si estende per volontà del ministero dell’Interno a tutt’Italia. Ieri il capo del Viminale Matteo Piantedosi ha inviato una direttiva a tutti i prefetti dall’input chiaro e inequivocabile: l’importanza di individuare con apposite ordinanze aree urbane dove vietare la presenza di soggetti pericolosi o con precedenti penali e poterne quindi disporre efficacemente l’allontanamento. Per il Viminale, "il ricorso alle cosiddette ‘zone rosse’ rientra nella più ampia strategia volta a garantire la tutela della sicurezza urbana e la piena fruibilità degli spazi pubblici da parte dei cittadini. Tali ordinanze sono particolarmente utili in contesti caratterizzati da fenomeni di criminalità diffusa e situazioni di degrado, come le stazioni ferroviarie e le aree limitrofe, nonché le ‘piazze dello spaccio’, dove sono già in atto le operazioni interforze ad alto impatto. Le misure potranno essere applicate anche in altre aree urbane, come le zone della movida, caratterizzate da un’elevata concentrazione di persone e attività commerciali e dove si registrano spesso episodi di microcriminalità (furti, rapine), violenza (risse, aggressioni), vandalismo, abuso di alcol e degrado".

Soprattutto col Capodanno alle porte, "l’applicazione delle ‘zone rosse’ rappresenta inoltre un ulteriore efficace strumento per rafforzare i controlli nelle aree di maggiore affluenza, anche in occasione dei numerosi spettacoli e manifestazioni previste", precisa il ministero.

Un’estensione rafforzata dai "risultati positivi nel corso della sua prima applicazione a Firenze e Bologna dove complessivamente, - rende noto il Viminale - negli ultimi 3 mesi, sono stati 105 i soggetti destinatari di provvedimenti di allontanamento su 14mila persone controllate".

Nel dettaglio, a tre mesi dalla sperimentazione, emergono i primi dati su Firenze. L’ordinanza venne emanata lo scorso 10 ottobre dalla prefetta Francesca Ferrandino, a seguito del Cosp del 30 settembre in cui presenziò anche il ministro in quota Lega Matteo Piantedosi. Un provvedimento valido per 6 mesi con cui disporre il divieto di stazionamento nel parco delle Cascine, della Fortezza da Basso e della stazione di Santa Maria Novella fino alla zona di via Maso Finiguerra, teatro di molteplici episodi di microcriminalità, determinando un concreto pericolo per la sicurezza pubblica.

Ebbene, dal 10 ottobre a oggi sono stati emessi 66 ordini di allontanamento. Tra questi sono solo tre i recidivi, i quali per questo motivo sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, fa sapere la prefettura. Dato peraltro emerso dal Cosp provinciale di ieri.

L’orizzonte è fissato a quello successivo, giusto per fare nuovamente un punto della situazione anche per verificare altre zone della città, e i tipi di reati connessi, in base anche all’ulteriore valutazione dell’analisi dei dati comuni emersi rispetto all’indice di criminalità, giusto per capire dove e se correggere il tiro.

Fra.Ing.