Firenze, 23 settembre 2013 - Un David ironico, quasi irriverente, in bronzo bianco e con la testa da Topolino: è il ‘Mickeylangelo’, l’ironica rivisitazione della celebra statua di Michelangelo, con la faccia di Mickey Mouse, dell’artista Paolo Fumagalli. E' una delle 50 opere di 18 artisti contemporanei in mostra al Parco d'arte Pazzagli a Firenze. Esposte opere miste tra scultura, pittura, fotografia, performance: ci sono l’emotività ‘spalmata’ sul corpo della fiorentina Chiara Giannecchini, i sacchi di juta che riflettono la crisi d’identità italiana del bellunese Christian Molin, il surrealismo di Yuri Biagini, i paesaggi interiori nelle pellicole fuori dal tempo di Chiara Gini.
L'esposizione si intitola ‘Tra poesia e follia’ ed è in programma fino a venerdì 27 settembre in via Sant’Andrea a Rovezzano, 5 C
Nella mostra ci sono anche opere di arte simbolica e onirica del romano Cristiano Quagliozzi; le tele materiche di Emanuele La Rosa; i materiali di scarto, che tornano a nuova vita nelle opere di Paolo Guerrini (fatte con ferro, rame, pietre, legno); l’analisi della società nelle fotografie del fiorentino Cristiano Sanna; gli stati d’animo nelle sculture della pistoiese Benedetta Bucelli; la rivisitazione dei miti classici nei dipinti di Alessandro La Motta. E ancora: le donne colorate dell’artista ceca Martina Capkova; le tele a olio di Silvia Vinci; gli scenari futuribili di Gregorio Farolfi; l’eclettismo di Fabrizio Pluderi; le tele di Arcangela Bruni, i lavori di Simone Biliotti e i ritratti di donna di Giulia Tolleretti.
Curata da Francesca Merz dell’associazione fund4art in collaborazione con il Parco Pazzagli, mette le opere a contatto con le 200 sculture stabili del Parco d’arte, che, con i suoi 24 mila metri quadrati di superficie espositiva, è il più grande spazio dedicato all’arte contemporanea nel capoluogo toscano.
Di queste oltre 150 sono di Enzo Pazzagli: toscano doc, nato a Pietraviva in provincia di Arezzo, ha appreso l'arte di modellare l'acciaio dal padre fabbro-ferraio. A venticinque anni si trasferisce a Firenze dove attualmente vive e lavora. La sua prima grande opera risale al 1966 con I tre Arlecchini. Il suo stile è fin dagli inizi molto riconoscibile, utilizza lastre in acciaio bronzato plasmate con la lancia termica. Fra le opere, il Pegaso (simbolo della Regione Toscana) che si trova nei giardini della sede della Regione a Novoli e il Gran concerto alto circa dieci metri composto da 94 pezzi, attualmente visibile nel Parco d'arte di Rovezzano
Ingresso (comprensivo del biglietto per il Parco) € 5. Per info e prenotazioni [email protected]; infoline +39 3208173892.
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